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Lazio-Juve, Tudor: “Kamada, vi spiego il ruolo. Gerarchie? Conta la squadra ma…”

Michele Cerrotta
Le parole del tecnico biancoceleste, intervenuto pochi minuti dopo il triplice fischio del match direttamente dalla sala stampa dell'Olimpico

Buona, anzi buonissima la prima sulla panchina della Lazio. I biancocelesti vincono contro la Juventus meritando ampiamente il successo ma trovando il gol solo allo scadere con Marusic. Per analizzare la gara è intervenuto in conferenza stampa il tecnico biancoceleste Igor Tudor. Queste le sue parole.

Quanta percentuale del suo calcio ha visto?

Una bella prestazione dei ragazzi, con buono spirito e con cose che abbiamo provato in poco tempo. Rimane lo spirito e la voglia ripartire, era la cosa giusta. Tante cose mi sono piaciute, ma è difficile dare una percentuale. Io sono contento, ma la cosa più importante è lo spirito di gruppo, chi è entrato lo ha fatto bene”.

Stasera ha dato un’occhiata alla classifica?

No, davvero. Poi magari la guardo, ma non è importante”.

Che emozioni ha provato?

Sensazioni belle, non vedevo l’ora di una prima gara anche per vedere il lavoro fatto. La squadra è nuova, ci sono calciatori da scoprire. Ma belle sensazioni perché il calcio è uno sport, una cosa positiva. C’è condivisione, la curiosità era tanta. Devo fare i complimenti ai ragazzi per una bella ripartenza che ci dà fiducia in vista delle prossime gare”.

Tra tre giorni si rigioca con la Juve: cosa cambia?

Va preparata nel miglior modo possibile, dobbiamo recuperare bene perché c’è poco tempo. Si riparte e vediamo che succederà”.

A fine partita ha scherzato con Gila: cosa gli ha detto?

“I complimenti per la gara e per quello scatto fatto. È un ragazzo straordinario”.

Ci spiega questa Lazio?

Siete molto fissati con i numeri, ma non sono i numeri. Conta lo stile di gioco, l’energia. Io voglio che quando attacchiamo lo facciamo con tutti. Oggi la forza della Juve era la ripartenza, quindi magari mandavamo qualcuno in meno per proteggere i contropiede”.

Quanto ha visto in campo del lavoro fatto in queste settimane e quanta voglia di improvvisare da parte dei ragazzi?

Abbiamo lavorato su certe cose, alcune si sono viste e su altre c’è da migliorare. Ma io ho questo modo di interpretare il calcio e c’è una cosa fissa ma anche l’inventiva. Sulla trequarti tocca a loro”.

Dal punto di vista della corsa è sembrata un po’ disordinata e forse è mancata inventiva sulla trequarti.

A me è piaciuta onestamente la corsa. Poi si migliora col tempo e si cresce e si migliora. Lavori e aggiungi col tempo, abbiamo avuto calciatori anche con pochi allenamenti. Ma alla fine sono contento”.

Ha azzerato le gerarchie, come si fa?

Si può fare anche in modo positivo, non per forza negativo. Io rispetto tanto il passato, c’è rispetto per questo. Io do una mano a tutti, anche due o tre. Però alla fine c’è la squadra e scelgo quello di cui ha bisogno la squadra interpretando il mio modo di giocare. Qualcuno è normale sia più penalizzato, qualcuno può anche crescere e migliorare. È il calcio, una cosa logica”.

Luis Alberto e Immobile sono entrati con tanta voglia.

Quando arriva un allenatore nuovo c’è tanta voglia di farsi vedere. Tu stuzzichi, dai una mano, aiuti e lavori. Ma sono i calciatori a decidere se ci sono o meno. Ma c’è da dare una mano a tutti, sono tutti importanti, tutti giocatori della Lazio. Io amo tutti i giocatori, li voglio far crescere e aiutare. Ma rimane la squadra: ho un modo di comunicare molto chiaro. La squadra non si discute, ma una mano la diamo a tutti”.

Felipe Anderson ha giocato tutte le partite nella gestione precedente: come lo ha trovato?

È un bel giocatore, completo, duttile. Ha qualità: piede e gamba. È tanta roba”.

Kamada in quel ruolo ci ha sorpreso, ha fatto una grande partita. Significa che può giocare lì?

È un ragazzo intelligente, ha tutto a buon livello: è un giocatore completo. Lui può giocare anche davanti, ma è più difficile farlo. Dove giocherà alla lunga lo vedremo strada facendo”.

L’ha sorpresa la velocità con cui la Lazio si è calata nel progetto?

Li ho visti bene in allenamento, è stato come un corso intensivo”.


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