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Lazio, Isaksen sogna ad occhi aperti: “Neymar è il mio idolo, vorrei…”

Isaksen
L'esordio di Isaksen con la Lazio si avvicina. La partita con il Lecce potrebbe essere il giorno decisivo per l'incoronazione del suo sogno

"Neymar è il mio idolo, vorrei vivere una giornata come lui ed essere circondato dai tifosi", chissà se Gustav Isaksen, dopo l'approdo nella capitale, ha ripensato a queste sue parole dopo l'accoglienza del tifo biancoceleste. Duecento persone erano presenti al suo arrivo al Gate 1 di Fiumicino. Il sorriso dell'esterno danese diceva tutto senza necessità di aggiungere altro. Salti, cori e abbracci, questo l'esordio con la sciarpa della Lazio al collo di Gustav Isaksen.

In un'intervista il giocatore ha dichiarato la sua incredulità nell'accoglienza biancoceleste. "In Danimarca, al massimo, mi avranno fermato una trentina di persone", questa la frase aggiunta dal giocatore danese a far capire quando sia stato contento del suo trasferimento nella capitale. Il sogno di diventare calciatore di Gustav Isaksen inizia a soli 11 anni. Il Midtjylland ci punta immediatamente. Il danese, un passo alla volta riesce ad arrivare in primavera e dopo la stagione 2018/2019, dove colleziona 17 gol e 7 assist in 29 presenze, è il momento del salto di qualità. Kenneth Andersen, ai tempi l'allenatore della prima squadra, si innamora di lui e lo aggrega con sé. Cambiano gli allenatori, il modo di giocare, ma Gustav Isaksen rimane nei grandi dove riesce a distinguersi.

La stagione 2022/2023 è quella della consacrazione. 22 gol e 5 assist in 42 presenze, tra club e nazionale. Il sogno del danese si avvicina sempre di più, qualche mese dopo arriva la chiamata della Lazio. La strepitosa partita contro il club biancoceleste è stat decisiva per le sorti della sua carriera. Tecnica, corsa e spensieratezza, queste le caratteristiche di Gustav Isaksen. I dati parlano chiaro: 5,22 dribbling provati a partita, una "shot conversion rate" (conclusioni convertite in gol) di 26,87%, in poche parole una media di un gol ogni quattro tiri. I numeri sono convincenti, mancino sopraffino e duttilità sono le armi che hanno convinto Maurizio Sarri. Il giocatore classe 2001 ha giocato in tutti i ruoli dell'attacco: punta, mezza-punta, esterno destro e sinistro. Il futuro è roseo per il talento danese e il suo sogno tra qualche giorno potrebbe esaudirsi nella prima partita di campionato contro il Lecce.

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