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Isaksen
Guai ad ingabbiare Baroni in una sola idea tattica, lo ha ampiamente dimostrato nei suoi primi mesi di Lazio. A mercato chiuso i primi bilanci parlano sì, di una squadra corta a centrocampo, ma che ha diverse armi da utilizzare sugli esterni. Il tecnico biancoceleste ha libertà di scelta, un privilegio in una stagione lunga come quella che i biancocelesti si preparano a continuare tra Serie A, Europa League e Coppa Italia. L'abbondanza non può che aiutare, così come le caratteristiche mobili degli interpreti di cui la Lazio dispone.
Sulle corsie, infatti, la Lazio è coperta con gli arrivi dal mercato di Tchaouna e Noslin, che vanno ad aggiungersi ai già presenti Isaksen, Zaccagni e all'occorrenza Pedro. Quest'ultimo che agirà prevalentemente da trequartista vista l'età ma che in caso di emergenza può tornare a ricoprire il ruolo su cui ha costruito una carriera.
Se da un lato Zaccagni è uomo cruciale resta sempre aperta la sfida sull'altra corsia. Noslin, un jolly vero e proprio, può giocare a destra, così come prima punta e all'occorrenza sulla trequarti o vicino a Castellanos in un modulo a due punte (come contro il Milan con la coppia Taty-Dia). Isaksen e Tchaouna sono due esterni che prediligono giocare a destra, la concorrenza può aiutarli. Il danese ha scelto di restare e vuole rilanciarsi, l'altro mette pressione e ha fatto già intravedere potenziale. La nuova Lazio offensiva e verticale può contare su diversi interpreti offensivi, a Baroni la scelta di utilizzarli al meglio.
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