Lazio, Isaksen: mattatore all’andata, in rete al ritorno. E le parole di Tare…

La Lazio esulta e sotto la Curva Nord, al triplice fischio di Stefanski, fa festa meritatamente. Sotto il settore ospiti il Midtjylland saluta e ringrazia i tifosi giunti da Herning fino nella Capitale. Nella notte dell'Olimpico alla fine i tre punti li prende la Lazio che non senza qualche difficoltà porta a casa il bottino pieno. Milinkovic-Savic nel primo tempo e Pedro nella ripresa firmano la rimonta biancoceleste annullando il gol del vantaggio firmato Gustav Isaksen. Il classe 2001 si è rimesso in mostra dopo la mattanza guidata da lui stesso nella partita d'andata. Nella sfida in Danimarca oltre a procurarsi i due rigori assegnati durante la partita aveva anche trovato la via del gol, oltre a una serie infinite di giocate.

Isaksen ha fatto vedere ieri di avere tutte le intenzioni di riprendere il suo discorso con la Lazio da dove lo aveva lasciato. Dopo 8 minuti la follia biancoceleste vede prima Gila compiere un insensato passaggio orizzontale e Marcos Antonio poi non in grado di contrastare il giovane danese. Isaksen ringrazia e insacca dove Provedel nulla può. Alla mezz'ora provoca il giallo di Romagnoli e per tutta la partita tenta di restare pericoloso. Se ci fossero stati dubbi sul perché la Danimarca lo porterà al mondiale, le due prove fatte sono un'eccellente risposta. Alla fine Isaksen dall'Olimpico esce con il capo rivolto verso il basso, deluso dal risultato ma comunque alla ricerca dell'orgoglio per la prova fatta.

Velocità, precisione e intelligenza di gioco: l'enfant prodige è un bell'insieme di caratteristiche importanti. "Lo vedo in Serie A ma non per pochi soldi" ha chiarito subito Capellas nella conferenza post partita. Il talento del giocatore è fuori discussione e anche Tare lo ha sottolineato ai microfoni di Sky Sport: "E' forte, fortissimo mi piace molto. Lo conoscevo già da prima, è un giovane molto promettente". Il pacchetto della Lazio nel reparto offensivo, eccezione fatta per un vice-Immobile, è completo però monitorare e sondare il terreno non è mai una scelta sbagliata.