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Lazio, Sarri come Pioli: meglio nel girone di ritorno. Inzaghi invece…

Sarri

Il primo anno di Maurizio Sarri in panchina ha certificato la crescita della squadra: questo e altri record della stagione ormai conclusa

redazionecittaceleste

Doveva essere una stagione di transizione e per certi versi lo è stata. Ma allo stesso tempo sarebbe un errore non riconoscere il gran lavoro svolto da Maurizio Sarri in questo primo anno sulla panchina della Lazio. Il pareggio con il Verona all’ultima giornata ha sancito il quinto posto, non un risultato banale considerate le difficoltà di inizio stagione. Quella con il Verona, inoltre, è stata una partita storica per la Lazio. Si è trattato infatti del match numero 2700 in Serie A per la squadra biancoceleste. Un numero che vale alla Lazio il sesto posto nella classifica di tutti i tempi, considerata a partire dalla stagione 1929/1930, dietro soltanto a Inter, Juventus, Roma, Milan e Fiorentina.

Lazio-Verona

Ma veniamo ai numeri che riguardano la stagione di Maurizio Sarri. Sono state diciotto le vittorie in campionato per la squadra biancoceleste, dato ripetuto per sette volte negli ultimi dieci anni. Risultato però lontano dal record, che arrivò nell’anno del Covid e della qualificazione in Champions, quando i successi furono addirittura ventiquattro. I 64 punti complessivi hanno significato inoltre il superamento di quota sessanta per la decima volta su diciotto stagioni con Lotito alla presidenza. Anche in questo caso, il record assoluto appartiene al campionato della qualificazione in Champions, quando la Lazio portò a casa ben 78 punti. Ma, soprattutto, Sarri ha riportato in vita un risultato mai vista nell’era Inzaghi.

Dei 64 punti totali, infatti, 31 sono arrivati nel girone di andata mentre sono di conseguenza 33 quelli collezionati nel girone di ritorno. Era addirittura dalla stagione 2014/2015 che la Lazio non conquistava più punti nella seconda metà di stagione rispetto a quanto fatto nella prima. Quell’anno nel girone di andata arrivarono sempre 31 punti, ma furono addirittura 38 nel girone di ritorno, permettendo ai biancocelesti di Pioli di chiudere al terzo posto. Un dato che testimonia insomma la capacità della squadra di adattarsi strada facendo agli schemi di Maurizio Sarri. E che fa ben sperare per il futuro, a patto ovviamente che il mercato porti la rivoluzione sperata.