ROMA - Che la stagione corrente sarebbe stata molto diversa dalla precedente lo si sapeva, eccome! Se lo scorso anno si era scelto di snobbare l'Europa League per puntare fortemente sul campionato, quest'anno ci si è voluti (giustamente) impegnare al massimo per fare bella figura in Champions. Peccato che con la rosa a disposizione di Inzaghi non si potessero dicerto fare i salti mortali. Complici i numerosi infortuni e una iella chirurgica per quanto riguarda le positività al Covid, la Lazio ha perso a inizio campionato troppi punti per strada riuscendo solo in parte a recuperarli.
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Lazio, Inzaghi ha scelto e non tornerà (mai) indietro
Il tecnico biancoceleste ha le idee chiarissime, Lotito e Tare non condividono, ma dovranno mettersi l'anima in pace e agire di conseguenza
Inzaghi ha le idee chiarissime
Certe dichiarazioni di personalità importanti dello spogliatoio laziale non sono passate inosservate. Caicedo che nel post partita col Crotone ha affermato: "Io lavoro a testa bassa, ma il mister ha scelto chi sono i titolari", lanciando in maniera elegante una mini polemica nei confronti del proprio allenatore. Persino Lulic dopo la sconfitta con il Bologna di qualche giorno fa si era lasciato scappare la frase: "Penso che ogni tanto anche i big possano riposare". E' difficile dare torto ad entrambi i calciatori biancocelesti, Simone Inzaghi punta sempre e comunque sui suoi fedelissimi dal primo minuto. Quelle che potevano essere delle risorse per la rosa capitolina, come Muriqi, Escalante, Pereira e Musacchio, non vengono considerati come titolari praticamente mai. E' palese che ci siano gli intoccabili e quei calciatori etichettati come perenni riserve.
Lotito e Tare non ci stanno
Simone Inzaghi è questo. Lo si sapeva. Anche negli anni passati ha sempre puntato su un ristretto nugolo di calciatori. Con la disputa della Champions e quindi con un numero maggiore di partite da giocare, Lotito sperava che le cose si evolvessero. Ma così non è stato. I dissapori e le discussioni in seno a Formello fra il tecnico e la dirigenza hanno sempre lo stessa tema ricorrente: la gestione della rosa nelle settimane che prevedono il triplice impegno. Tare e Lotito imputano al tecnico l'incapacità di operare un maggior numero di rotazioni. Chi ha più ragione da vendere? L'unico dato certo è che le seconde linee, le volte che sono state chiamate in causa, hanno ampiamente dimostrato di non essere all'altezza dei titolari.
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