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Simone Inzaghi
Una settimana da incorniciare e ricordare. Che può diventare perfetta e speciale per Inzaghi, Lotito e la Lazio. La Champions di nuovo a portata di mano, il sorpasso sulla Roma, l’ennesimo record raggiunto, il compleanno e un matrimonio tanto atteso e inseguito da annunciare. Meglio di così non poteva andare. Tutto di corsa, tutto sempre all’ultimo respiro e sul filo di lana. Tecnico e presidente hanno raggiunto un accordo, a distanza si sono dati la parola ed è ormai imminente la firma sul contratto. L’ha praticamente annunciato l’allenatore in conferenza stampa il giorno prima della gara con lo Spezia, ha annuito con un sorriso il presidente a chi gli chiedeva conto del futuro di Simone sulla panchina biancoceleste. Sono questi i giorni del rinnovo. Di un legame che diventerà ancora più solido. Gli ultimi ostacoli sono caduti, per l’ennesima volta Inzaghi farà della Lazio la sua casa per i prossimi due o tre anni. Alla fine, i giorni potrebbero essere oggi o domani (dipende da Lotito) con il tecnico pronto a firmare un accordo fino al 2024 a 2,5 milioni di euro a stagione a salire.
MARATONA SOFFERTA
Simone ieri ha festeggiato in famiglia il suo 45/esimo compleanno e oggi, alla ripresa, degli allenamenti, pur con un giorno di ritardo, verrà celebrato anche dai suoi ragazzi, squadra e staff tecnico incluso. Probabile che il regalo più bello arrivi dal presidente Lotito che, all'improvviso lo chiamerà per vedersi e firmare il nuovo accordo. Ma per arrivarci non è stato proprio agevole. Forse, più complicato rispetto a due anni fa, poco dopo il trionfo in coppa Italia sull'Atalanta. La distanza tra Inzaghi e Lotito era davvero minima, ma non si trattava solo di soldi, pure di progetto tecnico e la possibilità di avere più autonomia e voce in capitolo nelle decisioni. Pur di far salire la proposta per i suoi collaboratori, il tecnico era disposto anche a rinunciare a qualcosa del suo stipendio. Tutto per far collimare le cose e sistemare la situazione. Negli ultimi giorni, purtroppo anche per via della tragedia accaduta a Daniel Guerini, il presidente, Inzaghi e Tare si sono visti più spesso del solito e hanno avuto la possibilità di parlare, anche di cose non strettamente legate alla vicenda contrattale. Il legame è forte e non è stato spezzato, nonostante alcuni dissidi, qualcuno anche pesante e fuori le righe, sia con il patron, sia con il direttore sportivo Tare. Al numero uno della Lazio non è piaciuta molto l’attesa sulla proposta che a Simone è stata data in mano almeno un paio di mesi fa. Ma alla fine, grazie anche ai risultati e ai record, e a qualche dialogo fuori dal contesto sportivo, tutto si è risolto. C’è anche da considerare la spinta dell’ambiente. Un vento che non faceva altro che soffiare dalla parte di Inzaghi e uno come Lotito, queste cose, non le sottovaluta mai.
OBIETTIVO VERONA
In mezzo a tutto questo c’è da preparare la sfida col Verona. Un’altra partita fondamentale e cruciale per la Lazio. L’ennesima gara da non poter sbagliare in chiave Champions. Ma i problemi non mancano. Correa e Lazzari sono squalificati. Inzaghi dovrà rivedere la formazione, verificare lo stato di alcuni giocatori. Tra tutti Luis Alberto, anche se lo spagnolo è sicuro di giocare pure col Verona, dopo aver forzato con lo Spezia. Ieri direttamente dalla Spagna è arrivato il suo fidato amico e fisioterapista Ruben Pons che già dal pomeriggio ha cominciato a trattarlo. La caviglia è ancora un po' gonfia e infiammata, ma lui allo stesso Inzaghi e ai compagni ha garantito che sarà in campo già mercoledì per l'allenamento.
Cittaceleste.it
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