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Patric
Sarri aveva chiesto una reazione d’orgoglio e i suoi ragazzi lo hanno accontentato. Nonostante lo svantaggio iniziale i biancocelesti ribaltano la gara e portano a casa tre punti importantissimi contro i nerazzurri di Inzaghi. Al termine del match, è intervenuto ai microfoni dei canali ufficiali della società e di DAZN Patric. Queste le sue parole.
“Grazie per i complimenti a me, ma complimenti alla squadra. È stata una reazione da uomini, come aveva chiesto il mister. Non era facile dopo essere andati subito sotto. Siamo consapevoli della nostra forza, dobbiamo crederci fino in fondo. Siamo una squadra forte e possiamo fare grandi cose, ma ci vuole umiltà. Non si può giocare così solo nei big match e poi sbagliare partite come quella di Bologna. Non mi piace cercare alibi. Se mi sente il mister mi ammazza, ma per il nostro gioco a Bologna non era facile. Abbiamo un percorso ancora da fare, la partita era a mezzogiorno e mezzo, il campo era secco e c’era vento. Però è comunque mancato l’atteggiamento, penso sia stato un peccato. E questo è imperdonabile. Il fatto positivo è sicuramente la reazione di oggi”.
“Nella vita tutto è volere. Non avrei mai pensato di giocare da centrale, ma se si lavora tutti i giorni ogni cosa è possibile, non è un caso. Tutti passiamo momenti brutti, ma l’importante è reagire e rialzarsi ogni volta dopo una caduta. Penso sia la cosa più importante. Sono contento del mio momento, adesso dobbiamo continuare così. Sull’episodio del rigore sono andato convinto, l’altezza conta molto ma ci ho creduto ed è andata bene. La fiducia che mi dà Sarri è molto importante. Mi ha fatto capire da subito che se fossi tornato come un tempo sarei stato importante. Mi sono applicato, ho passato una situazione personale un po’ strana ma ora sono contento. Il mister ha fiducia in me e io nel mio gioco, questo è quello che conta. Ora dobbiamo creare una mentalità vincente, come dice il mister”.
“Mi dispiace per il rosso a Luiz Felipe, io vorrei che i miei compagni fossero sempre in campo. Cosa è successo? Penso sia cinquanta e cinquanta. Io, Luiz Felipe e il Tucu siamo migliori amici, andiamo in vacanza insieme. Anche in allenamento capitava qualche scaramuccia e non parlavamo per tre giorni. Hanno sbagliato un po' entrambi. Luiz Felipe doveva capire che il Tucu aveva perso, ma mi sento anche un po' in colpa io perché gli ho io detto di andare insieme da Correa a salutarlo. Ma dovevamo andare con più calma, capisco la reazione del Tucu. L'espulsione però non va bene, tra noi rimane tutto in campo. È una cosa successa tra migliori amici, fosse successo con altri sarebbe stato diverso. Loro risolveranno, il problema è che ora Luiz Felipe dovrà rimanere fuori per questa cazzata”.
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