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Lazio, l’importanza di Guendouzi: Baroni non rinuncia mai al francese

Stefania Palminteri Redattore 
Il centrocampista è il giocatore di movimento più utilizzato della rosa biancoceleste: ha saltato solo tre minuti in campionato. E in Europa…

Sì alle rotazioni, ma con qualche giocatore a cui è difficile rinunciare. Per qualsiasi dubbio guardare in mediana in casa Lazio, dove sembra essersi già preso i gradi dell’intoccabile Matteo Guendouzi. Il francese, reduce da gol e assist in un quarto d’ora con la sua Francia, è dopo Provedel il calciatore della Lazio che nelle prime sette giornate di campionato è stato di più in campo: 627 minuti su 630. Gli unici saltati sono i tre minuti lasciati a Castrovilli nella gara col Venezia della prima giornata. Sempre presente per il resto, rimanendo in panchina solo con la Dinamo Kiev in Europa League. Non a caso, anche considerando le gare di coppa il francese rimane il biancoceleste - tra i calciatori di movimento - più impiegato con 717 minuti, davanti a Zaccagni fermo a 673.

Questioni tattiche e di personalità spingono Baroni a non rinunciare quasi mai a Guendouzi nel 4-2-3-1 iper offensivo della Lazio. Fondamentale il lavoro dei due mediani, non a caso anche Rovella è tra i calciatori più utilizzati. Il francese per ora, vista la maggiore esperienza, può vantare più carattere: Guendouzi si fa sentire anche con la voce, sta diventando sempre più un leader del gruppo. E, in campo, copre ogni zona: fondamentale in fase difensiva, prezioso anche in fase offensiva come dimostra non solo il gol con il Torino ma anche i potenziali assist fin qui serviti, ultimo quello per il potenziale 3-1 contro l’Empoli a Castellanos.