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Immobile si racconta a Parolo: “Inzaghi, Sarri, i gol, la carriera, le critiche”

redazionecittaceleste

Parolo e Immobile si spostano sulla terrazza del centro sportivo biancoceleste.

Parolo: “Ciro, qua siamo sopra la terrazza di Formello. È cambiata da quando sei arrivato, ma penso che sia cambiato anche comunque il tuo mondo Lazio. Non so se lo stai pensando e ci vuoi arrivare: 274 Piola”.

Immobile: “Eh ne mancano altri cento, novanta. Io lo sai come la penso per i numeri. Alla fine di ogni stagione tracci una linea poi sotto ti viene il totale di quello che hai fatto in Champions, Europa League, campionato, Coppa Italia. Quindi è ovvio che più vado avanti e più diventa interessante questo che mi dici. Ma sai che non ci penso”.

Parolo: “Però a livello nazionale a volte ancora c’è il dubbio su Ciro Immobile. Non ti senti un po’ non considerato per quello che sei? Come a dire ‘io sono Ciro Immobile’. Tu ti puoi permettere di dare giudizi su tutti per quello che sei tu e quello che sei per il movimento italiano”.

Immobile: “Lo sai come la penso su questo. Ho varie opinioni di alcuni, non di tutti, che a volte mi fanno pensare, a volte mi ci faccio una risata e a volte mi arrabbio. Ma credo che poi alla fine di tutto tutte le persone che mi vogliono bene mi dicono che quando smetterò di giocare si renderanno conto veramente”.

Parolo: “L’idea mia è che con la forza che hai adesso, trasportata nei due anni Dortmund-Siviglia, avresti reso per quello che sei veramente. Non avresti avuto bisogno di alcune situazione in quel momento che non avevi”.

Immobile:“Probabilmente avrei voluto più tempo al Dortmund, nei primi sei mesi. A Siviglia probabilmente non mi sono preso con l’allenatore. Può capitare. Però lì a Dortmund si poteva fare sicuramente qualcosa in più”.

Parolo: “A proposito di dimostrare. Vorrei farei un gioco con te: detto che Ciro Immobile quei gol lì li fa perché è una garanzia, ti faccio un elenco di attaccanti di quest’anno della Serie A e mi dici più o meno quanti gol fanno visto che siamo all’inizio. Partiamo da Lukaku”.

Immobile: “Credo che abbia parecchia rabbia dentro: dai 20 ai 25”.

Parolo: “Lautaro”.

Immobile: “O li fa uno o li fa l’altro, secondo me tra i 13 e i 18”.

Parolo: “Vlahovic, il tuo avversario dell’anno scorso”.

Immobile: “Più di 20 sicuro, li ha nelle corde”.

Parolo: “Al Milan secondo me è un po’ diverso, perché magari è un gioco più corale e ruotano tanti davanti. Ma prendo Giroud”.

Immobile: “Secondo me tra Giroud, Origi e Rebic 30 li fanno, 35 dai”.

Parolo: “Tra i 30 e i 35 in tre? Va beh, tu li puoi comunque eguagliare. Poi a me intriga un giocatore, Jovic”.

Immobile: “Dico non più di 15”.

Parolo: “Osimhen”.

Immobile:“È un attaccante che mi piace molto. Voglio dire un numero preciso: secondo me fa 19 gol”.

Parolo: “E poi c’è Zapata-Muriel”.

Immobile: “Tra i 25 e i 30 tutti e due insieme”.

Parolo: “E poi dopo c’è il derby: Abraham, Dybala”.

Immobile: “Abraham se anche quest’anno fa gli stessi gol dell’anno scorso si può già parlare di un bomber che ha fatto due stagioni consecutive cont tanti gol. Credo dai 15 ai 20”.

Parolo: “E Immobile? Manca Ciro”.

Immobile: “Per ora sto a 1”.

Parolo: “Ciro grazie, ti mando ad allenarti. Un’ultima cosa: quando eravamo in ritiro, ogni tanto andavo in camera poi a un certo punto prendevi e uscivi. Non mi hai mai detto dove andavi e io non ho mai chiesto nulla, però prendevi e andavi fuori, a pensare. Dove andavi?”.

Immobile: “Sai che non ricordo? Forse a prendere l’acqua. Ah, no, c’è stato un periodo in cui giocavo ad Among Us con la PlayStation. Però è un gioco in cui devi parlare tanto ed era un gioco in cui davvero davi fastidio. Parlavamo su Zoom, devi parlare tanto. E allora per non darti fastidio mi spostavo per giocare”.

Parolo: “Allora vedi che volevi bene anche a me? Io la mattina, tu la sera: che carino che sei”.

Immobile: “Grazie Marco, è stato un piacere. Ci vediamo negli stadi in giro per l’Italia”.

Parolo: “Ciao Ciro”.