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Immobile
La Lazio esce sconfitta tra i fischi dello Stadio Olimpico. Il KO contro l'Atalanta ha tolto entusiasmo al popolo biancoceleste per i risultati delle ultime uscite dei capitolini. Un 2-0 meritato dalla Dea che ha mostrato una Lazio poco brillante e poco lucida e che ha fallito occasioni importanti nell'arco dei 90'. Pecca di brillantezza anche la prova di Ciro Immobile, alla prima partita giocata dall'inizio alla fine dopo il rientro dall'infortunio. Il capitano biancoceleste ha avuto un paio di palle gol nitide: una l'ha tolta a Milinkovic sparando alto rispetto alla porta di Musso. Con la sfida contro i bergamaschi salgono a 6 le gare del digiuno al gol del centravanti laziale - l'ultimo lo ha segnato in Lecce-Lazio il 4 gennaio.
Come approfondisce IlMessaggero, per trovare una striscia più lunga di partite a secco di gol, bisogna tornare alla stagione 2020/21 (9 partite). Nella sua avventura alla Lazio non aveva mai segnato così poco, serve - senza mezze misure - che il capitano torni in forma al più presto. Il numero 17 sta vivendo la stagione più complicata da quando veste la maglia biancoceleste. I flessori lo hanno tormentato, così come la maledizione del gol numero 190 in Serie A. Con l'ultimo centro in campionato Ciro ha staccato in un colpo solo Signori, Del Piero e Gilardino, fermi a quota 188. Ora è alla ricerca della cifra tonda per agganciare Hamrin all'ottavo posto in classifica dei marcatori all-time in Serie A. Deve sbloccarsi per riprendersi la Lazio sulle spalle e dev'essere preservato per evitare ulteriori problemi dal punto di vista fisico. Tra una settimana esatta compirà 33 anni e la società si è mossa in vista di giugno, scegliendo Sallai come suo vice. D'ora in avanti però serve ritrovare il miglior Immobile per ambire ad un posto in Europa.
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