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Immobile
Prima amichevole del nuovo anno, solito vecchio Ciro Immobile. Il capitano riparte col botto e mette già in archivio le difficoltà della scorsa stagione. Seppure in un test tutt’altro che arduo, Ciro realizza tre gol - e un assist per Pedro - e fa gioire i 964 tifosi presenti allo Zandegiacomo per la prima uscita stagionale della Lazio. La gioia si trasforma però in dubbio quando le luci del campo si spengono e Ciro ha inevitabilmente a che fare con dubbi, dilemmi e offerte multimilionarie. Non è stata ancora recapitata sul tavolo di Immobile alcuna offerta araba, almeno non per iscritto. Ma la proposta (Al-Wehda e Al-Shabab) c’è ed è invariata. Sono 35 i milioni per due anni, divisi in 5 alla firma, 20 per il primo anno e 10 per il secondo.
La proposta ufficiale dei club sauditi era attesa per sabato, possibile sia stata soltanto posticipata. Ma è a oggi molto complesso pensare che insieme a quella per il calciatore ne possa arrivare una adeguata per la Lazio, con il benestare del governo saudita alle cifre chieste indirettamente da Lotito. Il presidente ha pochi dubbi e lo conferma a Il Messaggero. “Se si presentano con 10-20 milioni da me, possono tornare indietro, anche se Ciro volesse andare da loro”. Addio difficile, ma non impossibile. E, intanto, Lotito rincara la dose: “Ha avuto un ritocco ogni anno, è già il più pagato della Lazio”. Tradotto, nessun adeguamento di stipendio se Ciro dovesse rimanere. È una legge non scritta, valida da sempre: è un atto di fede e di amore quello che ora bisogna chiedere a Immobile, per sconfiggere le lusinghe dei petrodollari.
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