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Filippo Inzaghi
Non tecnicamente bello da vedere, mai autore di giocate destinate a rimanere nella memoria del calcio. Ma quando si parla di gol il nome di Filippo Inzaghi non può essere secondo a nessuno. Giocatore letale dentro l'area di rigore, capace di costruire sul suo fiuto per il gol, una carriere leggendaria (due Champions e un Mondiale su tutto). Il calcio giocato lo ha salutato da tempo ormai e, così come il fratello Simone, ha fatto della panchina il suo nuovo campo da gioco. Mai realmente in grado di sistemarsi in pianta stabile in Serie A tanto da aver suscitato voci in merito a una carriera inversa dei fratelli Inzaghi da allenatori (con Simone considerato oggi uno tra i migliori italiani nel panorama calcistico). In Serie B, allora, Filippo Inzaghi cerca la sua maturità. Secondo a 5 punti dal Frosinone primo in Serie B. Ieri, ai microfoni di Sportitialia, si è raccontato a 360° parlando anche del bomber biancoceleste Ciro Immobile.
Non ha mai nascosto Filippo di seguire con particolare simpatia la Lazio durante il quinquennio in cui il fratello ha guidato la squadra. Un connubio, quello tra Simone e Immobile, quasi perfetto che ha permesso alla Lazio di arrivare in alto come non accadeva da anni. Il paragone tra Filippo e Immobile è stato spesso fatto per una tecnica non purissima in entrambi ma un feeling con il gol implacabile. "A me piace Immobile, perché è un giocatore spesso criticato in nazionale. Le critiche che riceve sono enormi ma rimane uno che ha fatto 25-30 gol ogni anno negli ultimi quattro, è uno che ha il gol nel sangue e lo fa in tutti i modi. Non siamo identici ma è un giocatore importante".
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