Non è una delle grandi notti di Champions, ma la posta in palio è paradossalmente più alta. Vale una finale, parola del capitano Ciro Immobile. E i 35mila presenti all’Olimpico dimostrano di saperlo, tra un omaggio a Provedel e un ricordo per Gabriele Sandri. Al fischio di inizio subito le due squadre mettono in mostra possesso e idee, lo scontro è anche in panchina tra due allenatori con un’idea di gioco precisa. La prima vera occasione è però per i biancocelesti, che all’8’ si rendono pericolosi con Zaccagni che si invola sulla fascia servito benissimo da Luis Alberto. L’ex Verona supera l’avversario ed entra ima area, ma si allunga troppo il pallone e Di Gregorio esce evitando pericoli. Ancora Lazio, ancora Zaccagni quattro minuti dopo: Ciurria si fa superare troppo facilmente e stende in area il numero 20: per l’arbitro nessun dubbio, calcio di rigore.
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La Lazio si illude, il Monza la risveglia: un punto e poche certezze
Sul dischetto si presenta Ciro Immobile, che scaccia ogni incubo e interrompe il digiuno: portiere da una parte, pallone dall’altra. La Lazio passa in vantaggio al 13’. Il gol porta però i biancocelesti a rallentare: cresce il Monza, che cinque minuti dopo fa correre un brivido a tutto lo stadio. Azione improvvisa dei brianzoli, con Dany Mota che insacca alle spalle di Provedel: la bandierina alzata del guardalinee annulla tutto e fa tirare un sospiro di sollievo. La Lazio però sembra non ricevere il messaggio e concede molto al Monza, che si rende ancora pericoloso al 23’ con Ciurria. I brianzoli giocano, i biancocelesti cercano le ripartenze: le occasioni non mancano, ma l’arbitro punisce l’eccessiva irruenza dei ragazzi di Sarri.
Al 36’ non c’è bandierina che tenga: Ciurria mette dentro una palla che viene lasciata scorrere, poi Patric non riesce ad allontanare il pallone che finisce a Gagliardini. L’ex nerazzurro non sbaglia e pareggia i conti. Due minuti arriva finalmente il giallo per Izzo per l’ennesimo fallo su Zaccagni. Ammonito poco dopo anche Dany Mota per un altro fallo che ferma una ripartenza biancoceleste. È ancora Ciurria, allo scadere dell’unico minuto di recupero concesso, a mettere in difficoltà la Lazio: palla dentro per Mota che, di testa, mette a lato e grazia i biancocelesti. Nessun cambio alla rirpesa, si riparte dai ventidue che hanno iniziato l’incontro. E si riparte anche dallo stesso copione: Lazio con poche idee, con l’unica novità della maggiore aggressività rispetto alla prima frazione. Non abbastanza per Sarri, che al 55’ cambia tre pedine: fuori Isaksen, Guendouzi e Hysaj e dentro Felipe Anderson, Vecino e Pellegrini.
Qualcosa si intravede subito: buona azione sulla destra che porta alla conclusione di Immobile. Il capitano calcia benissimo, decisivo Di Gregorio a deviare quel tanto che basta per spedire la palla sul palo. Al 69’ cambia anche Palladino: fuori Izzo e Mota, dentro D’Ambrosio e Vignato. Non è in proiezione offensiva ma è ancora decisivo: Provedel prima devia una angolo una conclusione di Colpani, poi respinge su un altro tiro a botta sicura. La palla colpisce Carboni e poi finisce dentro, ma ancora una volta la bandierina del guardalinee e la conferma del Var salvano la Lazio. Al 76’ fuor Cataldi e Zaccagni, dentro Rovella e Pedro. Due minuti dopo fuori Ciurria e dentro Birindelli, all’84’ fuori Colpani e Colombo per Akpa e Maric. Ultimi minuti di assalto per la Lazio.
Reclama un rigore Immobile all’87’ per un atterramento subito da Di Gregorio, ma il replay mostra come il portiere abbia toccato prima il pallone. Ammonito Rovella per un fallo subito dopo. Sono cinque i minuti di recupero concessi dall’arbitro. Ma l’ultimo assalto non basta questa volta alla Lazio: finisce 1-1 all’Olimpico. Questa squadra ha bisogno di ritrovare al più presto le sue certezze.
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