Regista e trascinatore. Nicolò Rovella è diventato un cardine della Laziodi Marco Baroni. Il legame speciale che lo lega alla tifoseria biancoceleste e le prestazioni da leader tecnico e non solo rilanciano il mediano biancoceleste, che al primo anno a Roma non aveva brillato. Oggi, insieme a Guendouzi, formano un duo di fondamentale importanza per lo scheletro della squadra del tecnico toscano. Anche ieri una grandissima partita giocata, il risultato non ha reso giustizia a una Lazio bellissima nel primo tempo e meno brava a chiudere la partita quando ne ha avuto l'occasione.
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Lazio, il rimpianto di Rovella: “Dobbiamo tenere la rabbia dentro per il derby”
Archiviato il 2024, per la Lazio e per Rovella ora si presenta il nuovo anno solare, che si aprirà proprio all'Olimpico per l'attesissima stracittadina. Per il centrocampista originario di Segrate sarà il primo derby da titolare e lui ha tutta l'intenzione di replicare quanto fatto finora per condurre la sua squadra verso la vittoria. Queste le sue parole a margine del pareggio contro l'Atalanta di Gasperini: "Alla fine ci sono più rimpianti per il gol preso all'ultimo, perché potevamo portare a casa tre punti. La prestazione è stata buona, contro un'avversaria molto forte. Anche la Lazio però è una grande squadra, lo stiamo dimostrando e ne sono convinto. Se dopo questa partita negli spogliatoi siamo tutti arrabbiati è un buon segnale. Dobbiamo tenerci questa rabbia dentro per la prossima. Come si festeggia il Capodanno sapendo che c'è il derby? Semplice, non si festeggia. I nostri tifosi sono speciali, fin dall'inizio ho provato a ripagare la loro fiducia in campo. Qua mi trovo come se fossi a casa, non ho alcun rimpianto per essere andato via dalla Juventus".
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