Non è un buon momento per gli attaccanti della Lazio: Immobile ha segnato un solo gol nel girone di ritorno e sta vivendo la peggior astinenza mai avuta da quando è alla Lazio; Muriqi stenta ad ingranare nonostante le parole al miele riservate da Tare sul suo conto; Correa continua a vivere di alti e bassi. Sorride solo Caicedo, rimane impressionante il suo rapporto tra minuti giocati e gol segnati, specialmente per l'importanza ed il peso dei suddetti gol. Soffermiamoci sul Tucu. La Lazio sta inseguendo la seconda qualificazione in Champions League consecutiva, centrarla vorrebbe dire far sviluppare e crescere il progetto. Vorrebbe dire, però, anche liquidità fresca e massiccia da immettere nelle casse e da riutilizzare per il mercato che verrà. Senza Champions è facile pensare ad un sacrificio, e tra i big l'unico sacrificabile pare essere proprio il Tucu. Troppo incostante il suo rendimento e troppo esiguo l'apporto fornito quest'anno: solo 3 gol in campionato. Nulla è scritto, la Lazio crede nel suo pupillo ed è pronta a rilanciarlo ma serve un segnale da parte di Correa, un trend invertito, un apporto maggiore. Ecco perché il suo futuro riprende da Benevento, contro i campani - domani pomeriggio - scenderà in campo dal primo minuto al fianco di Ciro Immobile. Ci si aspetta una grande prova, da entrambi.


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Lazio, il futuro di Correa inizia dal Benevento
Joaquin Correa sempre più in bilico: il suo futuro è alla Lazio?
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