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ROMA - La partita tra Lazio e Roma dello scorso 15 gennaio, è terminata con la netta vittoria in favore dei biancocelesti. Il risultato, tuttavia, ha lasciato scontenta l'altra parte dei tifosi capitolini. Alcuni sostenitori del club con a capo Dan Friedkin, si sono macchiati ancora una volta di poca sportività. Per sfogare la propria frustrazione, qualcuno che non è riuscito a mandar giù la sconfitta sul campo, è tornato ad imbrattare i muri della città con frasi ingiuriose nei confronti del compianto Vincenzo Paparelli. Suo figlio, Gabriele, si è già mosso più volte richiedendo esplicitamente alla Roma di intervenire. Tempo fa si era schierato anche lo stesso presidente Claudio Lotito e oggi, al suo fianco, è sceso in campo persino il Comitato Consumatori del Lazio. Il quale ha esortato la dirigenza giallorossa a mobilitarsi in prima persona contro questo genere di vilipendio. Gabriele Paparelli chiede solo rispetto e pace per la sua famiglia e per chi non c'è più:
SPETT.LE
ASSOCIAZIONE SPORTIVA ROMA SPA
PIAZZALE DINO VIOLA N° 1
00128 ROMA
C.A. PRES. DAN FRIEDKIN
LETTERA APERTA
"Egregio Presidente,
come forse Lei saprà, pur essendo trascorsi oramai oltre 40 anni dalla morte del compianto Vincenzo Paparelli, avvenuta nelle funeste circostanze verificatesi nel derby del 28 ottobre 1979, purtroppo note finanche a livello internazionale, continuano a comparire in città ed a ripetersi sui social network i consueti slogan (pseudo) romanisti atti solamente ad oltraggiare la memoria del defunto tifoso laziale ed a rinnovare la sofferenza dei suoi familiari.
Pur essendo assolutamente consapevoli che la A.S. Roma e la stragrande maggioranza dei tifosi giallorossi hanno doverosamente preso le distanze da tali incresciosi comportamenti, Le dobbiamo nostro malgrado evidenziare che tuttavia permane ancora una ristretta frangia superficiale ed irriguardosa che non cenna a desistere dal reiterare tali deplorevoli condotte, che si pongono nettamente in contrasto con il sano tifo sportivo e la normale rivalità esistente fra le due tifoserie capitoline.
Quando Vincenzo Paparelli fu brutalmente assassinato da “quel razzo”, lasciò sola la giovane moglie Wanda ed i loro due bambini, Gabriele di 8 anni e Mauro di 13.
Il secondogenito Gabriele, man mano è cresciuto, si è fatto uomo e nonostante un dolore mai lenito, ha dovuto passare buona parte della sua vita a proteggere le donne della sua famiglia, cancellando ogni scritta oltraggiosa che compariva sui muri di Roma.
Prima per tutelare la sua cara madre e ora per non far leggere alla sua piccola Giulia… 10-100-1000 Paparelli!
Ecco perché Le scriviamo, Egregio Presidente! Negli anni si sono succedute tante campagne di sensibilizzazione sul caso, sia in ambito sportivo che istituzionale, ma probabilmente occorrerebbe una iniziativa socio-culturale ed a carattere permanente, promossa direttamente dalla A.S. Roma, volta a far capire una volta per tutte a quei pochi riottosi la differenza che passa tra l’importanza della vita umana e l’importanza d’una scelta fideistica in campo calcistico.
Facendo affidamento sulla Sua sensibilità, fiduciosi, restiamo in attesa di un cenno di riscontro e di un fattivo seguito, che risulterebbero di grande valore morale per tutta la famiglia Paparelli e, forse, le potrebbero finalmente consentire di completare nell’esclusiva sfera della intimità personale l’elaborazione di tale lutto ultraquarantennale.
Distinti saluti.
Roma, lì 5 febbraio 2021
Comitato Consumatori Lazio
Il Presidente
Avv. Gian Luca Mignogna"
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