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Provedel
Il paradosso del momento Lazio sta tutto nelle parole, miste ad un po’ di frustrazione, di Maurizio Sarri. Nel post-partita di ieri sera il mister s’è lasciato andare: “Terza vittoria di fila, e parlano di crisi”. In effetti, la Lazio, ha fatto quello che doveva fare. Ha battuto il Celtic, accedendo agli ottavi di Champions League; il Cagliari, accorciando una classifica più avulsa che mai; il Genoa, staccando il pass per i quarti di finale della Coppa Italia. Se contava vincere, s’è vinto. Il gioco rimane quel che è: anche ieri sera, nonostante il successo, la squadra ha fornito riprova di poca brillantezza e difficoltà offensive. Ma per ora, forse, può andar bene così.
La Lazio si coccola tra punti e qualificazioni in avanti nelle competizioni in cui agisce. Ma pure con una ritrovata solidità difensiva. A scavare nelle pieghe del calcio, infatti, ecco che arrivano i segnali incoraggianti di questa squadra. Nei tre successi che hanno caratterizzato l’ultima settimana, sono arrivati altrettanti clean sheet. Ma scaviamo ancora: la Lazio non subisce gol all’Olimpico da sei partite consecutive (Fiorentina, Feyenoord, Roma, Celtic, Cagliari, Genoa) e sale a quota otto clean sheet stagionali (aggiungendo la gara di Sassuolo ed il match interno contro il Torino).
Sembra un buon modo, questo, per ripartire e proseguire questa strana stagione calcistica. La difesa è stata l’arma in più dello scorso anno e anche adesso, nonostante le continue defezioni, si sta confermando un punto di forza. Manca, evidentemente, l’altra componente dell’equazione. L’attacco. Frizzante l’anno scorso e anemico adesso. È su questo che bisogna lavorare per riempire tutto il bicchiere.
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