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Thomas Helveg
Archiviata la vittoria per 2-0 ai danni dell'Hellas Verona, la Lazio sposta il focus nuovamente sull'Europa League. L'esordio contro gli olandesi del Feyenoord è andato nel migliore dei modi e, con uno splendido 4-2, i biancocelesti hanno ottenuto i primi 3 punti europei della stagione. Giovedì, però, i ragazzi di mister Sarriscenderanno in campo contro il Midtjylland. Proprio riguardo il match contro i danesi si è espresso Thomas Helveg, ex terzino di Udinese, Inter e Milan, ora allenatore della Danimarca under-19. Tra i primi temi di cui ha parlato c'è la Serie A, in cui ha militato dal 1993 al 2004:
Mi mancano molto l'Italia e la Serie A, ho trascorso degli anni bellissimi lì. Sto seguendo il campionato, qualche volta mi capita di guardare il Milan.
Nel corso dell'intervista, ovviamente, Helveg ha parlato anche del Midtjylland, prossima avversaria della Lazio in Europa League:
In questo avvio di stagione il Midtjylland sta facendo fatica, ma siamo soltanto all'inizio. E' una buona squadra, ma non rende al massimo delle sue potenzialità. Lo scorso anno hanno vinto la coppa nazionale e sono tra le migliori 5 squadre della Danimarca. Il nuovo allenatore, Capellas, predilige un gioco molto offensivo, vuole difendersi in avanti e non stare indietro a chiudere gli spazi. I biancocelesti devono fare la loro partita e disputare il match secondo le idee di gioco di mister Sarri. La Lazio è sicuramente superiore al Midtjylland.
Helveg ha proseguito parlando degli elementi più importanti della formazione danese, oltre ad aver parlato della MCH Arena:
Pione Sisto è uno dei calciatori più forti del Midtjylland. E' un ragazzo strano da capire, alcune volte è decisivo, altre assente. E' molto rapido, tecnico e nell'uno contro uno è molto abile. Anche Anders Dreyer può essere pericoloso, ha un buon piede e con i suoi tiri dalla distanza può mettere in difficoltà gli avversari. La Lazio giocherà alla MCH Arena, uno stadio molto piccolo che può ospitare al massimo 15 mila spettatori. Sarà tutto pieno e i tifosi di casa si faranno sentire. L'Olimpico, però, è tutta un'altra cosa.
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