Il mister scrive, osserva i video e sazia di tattica. Sarri continua nel plasmare la sua nuova Lazio. A tre giorni dall'esordio ufficiale nel nuovo campionato il Comandante prosegue a lavorare sul gruppo per farsi trovare pronto dall'agguerrito Bologna che arriverà domenica allo Stadio Olimpico. Fare delle caratteristiche del gruppo è il punto chiave della forza del sarrismo, non il singolo ma la squadra. Due le richieste di Sarri alla squadra per poter far bene: qualità e disponibilità a correre il doppio durante la partita. Aspetti che, tuttavia, devono procedere all'unisono perché, mai come quest'anno, nessuno deve essere certo del posto da titolare. Esempi lampanti sono Milinkovic e Luis Alberto. Mai in dubbio la presenza del serbo che tuttavia per entrare negli automatismi di Sarri ha impiegato del tempo. Discorso totalmente diverso quello per Luis Alberto forse mai entrato realmente nelle grazie del mister biancoceleste.
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Il Comandante guarda e plasma. Questa è sempre di più la Lazio di Sarri
A lungo termine
La firma apposta sul rinnovo che ha legato Sarri alla Lazio fino al 2025 è sinonimo di un cambiamento a lungo termine. Già il mercato fatto in due anni, che nella capitale ha portato quattordici volti nuovi, ne è una prova lampante. Lotito sborsò 17,5 milioni al fronte dei 35 incassati dagli addii di Caicedo e Correa. Quest'anno i soldi spesi dal patron sono quasi tre volte tanto, 50 milioni tra fisso, bonus e commissioni. Quasi due giocatori per ogni ruolo a dimostrazione di come l'abbondanza tra campo e panchina debba essere la parola chiave di questa squadra. a Sarri le difficoltà per la cortezza della rosa riscontrate lo scorso anno non sono piaciute quindi a un undici iniziale competitivo ma senza ricambi è stato preferito un gruppo solido sia in campo che in panchina.
Ricambio generazionale
Il gran numero di giocatori in rosa procede di pari passo con la falsa linea tracciata dalla società stessa. La "linea verde" è stata la prerogativa principale della Lazio nel completamento della rosa. Un ricambio generazionale voluto e necessario a svecchiare la seconda rosa più vecchia dello scorso campionato. Sarri è soddisfatto, ha il pieno appoggio della società ora bisogna far parlare il campo. I giovani e i veterani di questa Lazio non vogliono deludere, Sarri per primo.
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