- Lazio News
- Calciomercato
- Rassegna Stampa
- Serie A News
- Pagelle
- Primo Piano
- Video
- Social
- Redazione
news
notizie Lazio: Adalberto Grigioni
La Lazio si prepara per tornare a calcare i palcoscenici dell'Europa che conta. Presto si saprà il girone di Champions e l'imperativo è quello di farsi trovare pronti. Non da meno dovranno esserlo i portieri chiamati a confrtonersi con i migliori attaccanti d'Europa. Ai microfoni di Radio Sei ne ha parlato l'ex preparatore dei portieri biancocelesti Adalberto Grigioni che non ha nascosto un po' di amarezza per la fine del suo rapporto con la Lazio.
"Cosa è per me la Lazio? 18 anni, 870 partite. Una vita, mi ha fatto crescere come professionista e come uomo. Sono ultra felice di aver avuto questa esperienza e di averla fatta con la Lazio. Per me la Lazio è particolare, dà sensazioni speciali sia dall’interno sia all’esterno con i tifosi. Addio? Io me l’aspettavo e non me l’aspettavo. Mi è dispiaciuto perché avrei voluto fare la Champions League, l’ultima che ho fatto è stata con Inzaghi dopo la pandemia. Il presidente mi ha detto che non mi rinnovava il contratto, mi ha accennato qualcosa anche Fabiani. Ho resettato tutto completamente
A livello tecnico mi ha colpito Peruzzi. Quando sono arrivato io era più da mantenerlo. È stato il migliore, non solo nella Lazio. In senso assoluto. La sfida è stata Muslera, un impatto terribile. Ho fatto l’allenatore papà. Provedel e Maximiano? Ivan è molto tempo che gli facevo la corte, con lui parlavo spesso quando ci incontravamo. Non avevo dubbi perché lui è freddo e determinato, molto sicuro di sé stesso. Venire a giocare da La Spezia alla Lazio, partite di livello, non è facile. Tecnicamente si migliora, le partite della Lazio sono diverse rispetto a quelle delle squadre in cui ha giocato. Su Maximiano ho buone sensazioni e continuo ad averne. Lui soffre il giocare poco. Ha vissuto un momento di difficoltà, quest’anno potrebbe essere diverso…".
© RIPRODUZIONE RISERVATA