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Lazio, Gregucci: “Immobile? Si è chiusa l’era Inzaghi. La fascia la darei…”

Gregucci
Le parole dell'ex calciatore biancoceleste e attuale allenatore del Frosinone Primavera sull'addio di Immobile e sulla nuova Lazio di Baroni
Stefania Palminteri Redattore 

Intervenuto ai microfoni di tag24.it l'ex calciatore biancoceleste Angelo Gregucci ha parlato del momento della Lazio di Baroni dopo l'addio di Immobile, suggerendo anche chi dovrebbe ereditarne la fascia da capitano. Questo il suo intervento.

Cosa rappresenta per l’ambiente Lazio l’addio di Ciro Immobile? Il suo ciclo alla Lazio era finito?

"Di sicuro, se andiamo sui dati oggettivi, lascia il capocannoniere più grande della storia della Lazio. Conosco Ciro e l’ho seguito in tutta la sua carriera e allenato in Nazionale e con lui si chiude un’era, che è quella di Inzaghi. Abbiamo iniziato a perdere la nobiltà di quella squadra da quando è andato via Lucas Leiva e ora è partito anche il capitano. Prima del Covid, non lo dimentichiamo, quella squadra stava lottando per fermare il cannibalismo della Juventus. Ciro in Turchia chiude quel cerchio. E’ stato un periodo vittorioso e ora la Lazio deve ripartire da nuovi progetti. La gratitudine e il rispetto che si ha per certi personaggi rimarrà per sempre perché il laziale difficilmente dimentica la storia, lo dico per esperienza".

Come si sostituisce uno così? Ti aspetti che la Lazio si muoverà sul mercato per prendere un nome importante?

"Si sostituisce solo comprando un grande profilo. Mi sembra di capire che c’è grande difficoltà nel reparto offensivo, ma non solo per la Lazio. Prendere un calciatore che fa 30 gol all’anno è difficilissimo, a meno che non ti presenti con tanti soldi. Io preferisco sempre intraprendere la strada del Borussia Dortmund che negli ultimi 20 anni ha preso giocatori sconosciuti e li ha valorizzati al massimo. Bisogna prendere un grande profilo giovane, che abbia grandi potenzialità. La cosa fondamentale è che ci sia calma e programmazione".

Per la fascia di capitano si fa il nome di Cataldi, che ne pensi?

"Non si può non parlare di Cataldi e Romagnoli per quel che riguarda la fascia di capitano. Dobbiamo scegliere qualcuno che abbia senso di appartenenza. Uno ci è nato in questo club e l’altro ha sottolineato di essere laziale anche quando vestiva la maglia della Roma. E’ stato un atto di coraggio e Alessio ha avuto gli attributi. Danilo invece è l’ultimo prodotto del settore giovanile degli ultimi 15 anni e questa cosa mi sembra terrificante. La Lazio andrà avanti anche nelle tragedie, come ha sempre fatto, ma serve spirito di appartenenza".

Intanto la squadra ha iniziato il ritiro, come ti sembra Baroni e quali sono le tue aspettative sulla prossima stagione?

"Eccellentissimo professionista e uomo per bene. Negli ultimi anni ha fatto dei piccoli capolavori e si è assolutamente meritato questa chance".