Lazio, Gravina sulla Salernitana: “Il mio obiettivo è tutelare il calcio italiano”

Appena qualche minuto fa è arrivata la conferma che la Salernitana parteciperà al prossimo campionato di Serie A. In seguito ai problemi che sono sorti quando il presidente, anche della Lazio, Claudio Lotito ha messo in vendita il club granata, sembrerebbero essere stati superati. La Federcalcio, infatti, ha dato il suo benestare per la cessione della formazione campana ad una società garante. Ora spetterà al trust il compito di venderla entro i prossimi sei mesi. Una soluzione che fa felici bene o male tutti anche il presidente della FIGC, Gabriele Gravina, durante l'ultimo consiglio federale, ha ammesso di avere ancora qualche perplessità:

Sulla Salernitana

"Stiamo discutendo dell'esigenza della riapertura degli stadi, ho mandato una richiesta alla Vezzali per la totale riapertura. Abbiamo dato la disponibilità anche per adottare i protocolli che il CTS riterrà opportuni. Il tutto in linea con l'andamento dei contagi e l'incremento costante delle vaccinazioni. Abbiamo anche risolto la situazione legata alla Salernitana, il mio unico obiettivo è tutelare il calcio italiano. La nostra classe dirigente deve prendere gli impegni e mantenerli. Staremo attenti e vigili. Ora il termine ultimo sarà tra sei mesi, periodo di tempo in cui il club dovrà cambiare proprietà attraverso il trust. Tuttavia, stando alle nostre norme, la cessione sarebbe dovuto già avvenire. Perciò che continui ad essere sul mercato".

Sulla Nazionale

In conclusione Gravina ha anche parlato della Nazionale, prima finalista di Euro2020: "Questa Nazionale è il simbolo dell'unità italiana, nonché il risultato di un'equazione semplice e straordinaria. C'è cuore, anima e coraggio. La bellezza è il risultato di questa equazione. Tutto il club Italia ha lavorato a questo straordinario progetto e il risultato non è solo aver ottenuto la finale, ma aver portato gioia al Paese. C'è un concetto di unità che sta tornando, era una necessità per noi. Tutti gli italiani avevano bisogno di un collante e questi ragazzi glielo hanno dato. I frutti che stiamo raccogliendo derivano da radici profonde"