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Lazio, gol di Arnautovic da annullare? L’AIA nasconde la polvere sotto al tappeto
Il gol di Arnautovic, che ha di fatto indirizzato il match di Coppa Italia tra Inter e Lazio, non sembra lasciare spazio a particolari interpretazioni. Forse. Già, perché se la consueta moviola effettuata a margine della gara vinta 2-0 dai nerazzurri ha smentito l'interpretazione della sestina arbitrale, non sembra fare altrettanto l'AIA. Di fatto, come spesso accade, nella valutazione di episodi di campo giudicati dagli arbitri centrali, coadiuvati dalla sala Var centralizzata di Lissone, la prima preoccupazione dei preposti designatori arbitrali è quella di difendere a spada tratta i propri associati.
Come riportato da Sky Sport, infatti, sull'episodio contestato ieri dalla Lazio in occasione del vantaggio nerazzurro filtra un'originale interpretazione di Gianluca Rocchi, attuale designatore arbitrale della CAN, che casualmente difenderebbe Fabbri e la decisione sulla chiara posizione di fuorigioco di de Vrij sul gioiello confezionato da Arnautovic. Neanche di fronte ai vari processi televisivi e all'opinione, sostanzialmente unanime, dei vari moviolisti, c'è la capacità di ammettere un errore grossolano, marchiano. Che, di fatto, ha influito su una partita sostanzialmente in equilibrio.
Tre i concetti chiave per difendere l'indifendibile: in primis, secondo la posizione assunta dall'AIA, Mandas non non avrebbe potuto parare il tiro del numero 8 nerazzurro. In seconda battuta, la posizione di de Vrij non avrebbe interferito con la visuale del classe 2001 per la distanza rispetto all'estremo difensore e, soprattutto, sempre secondo le indiscrezioni relative all'opinione di Rocchi, la distanza tra il difensore olandese e il pallone è troppa da colmare confermando quindi il fatto che la posizione geografica di fuorigioco non avrebbe interferito con l'esito del tiro di Arnautovic.
La prima preoccupazione del mondo arbitrale, quindi, non sembrerebbe valutare in maniera oggettiva l'episodio contestato, ma difendere quasi a spada tratta la squadra arbitrale su un errore colossale. Non trova fondamenta nel regolamento l'opinione per cui Mandas non sarebbe potuto intervenire sul pallone. Ne trova, eccome, l'interferenza sulla LOV - Line of Vision - del portiere greco la posizione di de Vrij, che è attiva, e disturba la visuale del numero 35, costretto a spostare la testa per veder partire il pallone. Soprattutto, il tiro è talmente veloce e potente che la distanza rispetto alla porta del pallone è totalmente ininfluente: de Vrij interferisce e non sappiamo se Mandas non sarebbe arrivato sul pallone.
Sarebbe, invece, interessante capire le comunicazioni relative ai momenti successive alla convalida del gol dal campo. Per capire se il dubbio relativo al fatto che vi sia stata o meno comunicazione tra la sala Var centralizzata di Lissone e il direttore di gara Fabbri seguiva una valutazione sulla regolarità del gol o meno. Ma del dubbio, ovviamente, non v'è certezza. Qualche sicurezza sull'errore del duo Var Chiffi-Aureliano, coadiuvato da Fabbri, sembra invece esserci. Non però per l'AIA, nella persona di Gianluca Rocchi. Un'opinione, qualora fossero confermate le indiscrezioni, smentita anche da Graziano Cesari e la sua moviola<<<
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