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Lazio, Giuffredi: “Casale? Ovvio sia turbato. Ha sporto querela, ora…”

Casale
Le parole del procuratore del difensore biancoceleste: “Riuscirà a reagire dimostrando di essere un gran calciatore e una persona serissima”
Michele Cerrotta

Torna a parlare Mario Giuffredi, procuratore che in casa Lazio gestisce gli affari di Hysaj, Zaccagni e soprattutto Nicolò Casale. Proprio su quest’ultimo, infatti, Giuffredi si è soffermato ai microfoni di TvPlay, rispondendo in modo netto alle accuse di Fabrizio Corona. Queste le sue parole.

Qualche ora fa avete querelato Fabrizio Corona?

Assolutamente sì. Nicolò ha sporto querela presso la Procura di Milano con l’assistenza dello studio Furgiuele”.

La procura di Torino ha spiegato come Gatti, El Sharaawy e Casale non siano indagati. Corona parla invece di un’altra procura, quella di Roma, che starebbe indagando sul suo assistito. Come risponde?

Al momento l’inchiesta principale è quella di Torino e lo stesso Procurare ha dichiarato che Nicolò non è indagato. Se un’altra procura stesse indagando su Nicolò senza che lui lo sappia, allora l’indagine è segreta e Corona e la sua talpa stanno inquinando illecitamente le fonti di prova”.

Corona sostiene che Casale sia coinvolto fino al collo e con altre tipologie di problemi. Ha ragione Corona sul suo assistito?

Nicolò è un giocatore importante che gioca in una squadra importante come la Lazio ed è fresco di convocazione in Nazionale. Si tratta di un ragazzo serio che non ha alcun tipo di problema. L’unico ‘problema’ che ha è sopportare il suo procuratore. Le altre problematiche sono invenzioni di Corona e, se non denuncerà l’autore delle calunnie su Nicolò, con la me*da fino al collo ci sarà lui. Anche perché noi lo abbiamo già denunciato. A quanto pare non gli sono bastate le condanne accumulate fino a oggi: vuol passare il resto della sua vita a difendersi in giudizio e risarcire le persone e le società che ha diffamato per avere notorietà”.

Si parla molto di ludopatia e il tribunale mediatico sta mettendo alla gogna diversi calciatori. Qual è il suo pensiero?

Agli sportivi professionisti è vietato scommettere sugli eventi sportivi. I ragazzi che rappresento lo sanno bene e non si sognano di farlo. E non permetterò a Corona o ad altri di far diventare carne da macello un mio giocatore. Se poi nel tempo libero giocano a poker tra loro, come tanti ragazzi della loro età, non m’interessa”.

Corona afferma che gli agenti non sanno tutelare i loro assistiti…

I miei colleghi fanno il massimo per tutelare i loro assistiti così come me. Non esiste collega che non faccia l’interesse del proprio assistito. Io lavoro 20 ore al giorno e mi avvalgo dei migliori professionisti e consulenti. Dei miei giocatori conosco vita, morte e miracoli. Non entro nella loro vita privata, ma osservo e controllo tutto attentamente e con discrezione. Se ritengo che un mio giocatore stia commettendo degli errori, che magari non integrano illeciti sportivi, gli parlo e provo a farglielo capire. Di conseguenza escludo che un mio giocatore possa essersi ‘inguaiato fino al collo’, come ha dichiarato Corona. Se un mio giocatore dovesse avere un problema sarei il primo a saperlo: sono un punto di riferimento per loro”.

Cosa pensa di Corona?

Non lo conosco. So che è stato condannato per reati gravi, anche ai danni di calciatori. Di conseguenza ho una pessima considerazione di lui e spero che stia alla larga dai miei giocatori. In generale mi auguro che i giovani non prendano esempio da una persona come lui. Credo sia l’uomo meno indicato per giudicare o parlare di ragazzi che hanno dedicato la loro vita allo sport, a differenza sua”.

Eppure Corona è una star dei social. Le preoccupa il suo seguito?

Essere una star dei social non significa essere una persona per bene. Corona è già stato giudicato ripetutamente da coloro che hanno i titoli per farlo e penso che farebbe bene a cambiare registro per evitare di passare il resto della sua vita tra studi legali e aule di giustizia. Mi sorprende e dispiace che nel 2023 ci sia ancora gente che gli dà credito e gli consente di commettere reati in televisione. Non compete a me giudicarlo”.

Come sta Nicolò Casale?

Sereno e tranquillo. Ovvio che un ragazzo diffamato in modo così violento sia turbato e amareggiato. Mi dispiace che in un momento iniziale della stagione, in cui non ha reso ai suoi livelli, debba anche fare i conti con le calunnie di Corona. Ma sono certo che riuscirà a reagire dimostrando di essere un grande calciatore e una persona serissima”.

Ha fiducia nell’operato della magistratura ordinaria e sportiva?

Certamente. Io e i miei giocatori siamo a disposizione di tutte le procure perché non abbiamo nulla da nascondere”.

Sarebbe disposto a incontrare Corona per chiarire questa vicenda?

Non c’è nulla da chiarire, farebbe bene a ritrattare pubblicamente le sue calunnie. Dopo potrei anche incontrarlo, anche se non saprei di cosa parlare con lui: le nostre sono storie molto diverse”.

Per chiudere, il presidente federale Gravina è stato attaccato da più parti. Sono attacchi giustificati?

Non conosco personalmente Gravina, ma dall’inizio di questa vicenda di presunto calcioscommesse, le parole più intelligenti sono state le sue. Si è dimostrato uno sportivo leale e un uomo con le spalle larghe: ha fatto da scudo e ha dichiarato che non abbandonerà mai questi ragazzi alla mercé dello sciacallaggio mediatico. Ha dimostrato di essere il primo a voler recuperare in ogni modo quei ragazzi. Da italiano, sono onorato di essere rappresentato a livello federale da una persona che, in una situazione tanto complessa, non abbandona i suoi atleti. Purtroppo, oggi, qualsiasi problema del mondo del calcio viene attribuito a Gravina, anche se non ha alcuna responsabilità. Personalmente vedo un Presidente che ci mette sempre la faccia. È arrivato il momento che la faccia ce la mettano anche gli altri”.

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