Ai microfoni de La Gazzetta dello Sport l'ex attaccante della Lazio Bruno Giordano ha detto la sua sul momento e sugli obiettivi della squadra di Baroni
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Giordano: “Per la Lazio la Champions è un obiettivo concreto. I meriti di Baroni…”
"Pensavo che questo gruppo potesse far bene perché le potenzialità c’erano. Però, in effetti, neppure io credevo la Lazio potesse arrivare fino a questo punto".
E invece è là, a tre punti dalla vetta in A, oltre che prima in Europa League. Ma, secondo lei, fin dove può osare?
"La squadra di Baroni sta facendo benissimo, con il successo sul Napoli ha anche compiuto l’ultimo step che le mancava, battere una grande. Però, realisticamente, penso che l’obiettivo massimo possibile sia quello di andare in Champions, specie se Juventus e Milan continueranno ad essere discontinue. Per la Lazio sarebbe straordinario, considerando da dove era partita".
Già. Scetticismo generale, tanti giocatori nuovi, un allenatore esordiente in una grande piazza...
"Di solito in questi casi si dice che servano 2-3 anni per realizzare il progetto. Questi discorsi non mi hanno mai convinto. Se sei bravo possono bastare anche pochi mesi. E Baroni sta dimostrando che è proprio così. Come del resto Palladino a Firenze e Conte a Napoli".
I meriti dell’allenatore sono evidenti nel miracolo-Lazio. Qual è la cosa che la convince di più del suo modo di lavorare?
"Aver saputo coinvolgere ciascun elemento. È stato bravissimo a far sentire tutti titolari e si vede che i giocatori lo seguono".
Qual è la cosa che le piace di più di questa squadra?
"Che non fa mai calcoli. Gioca spensierata, cerca sempre di attaccare. E infatti, se vediamo i risultati, la Lazio non pareggia quasi mai, o vince o perde. Piace ai tifosi proprio per questa spregiudicatezza”.
Fin qui ha soprattutto vinto grazie a meccanismi quasi perfetti. Secondo lei può migliorare ancora?
"La Lazio sta andando talmente bene che credo non sia giusto chiederle pure di migliorare. La scommessa da vincere, semmai, è quella di restare su questi livelli fino alla fine della stagione, senza farsi prendere dalla troppa euforia per i risultati ottenuti finora".
Esiste un rischio del genere?
"Non credo, perché i giocatori della Lazio hanno tutti fame, hanno voglia di arrivare e non credo possano sedersi. Baroni e i suoi uomini stanno dimostrando che hanno tutte le carte in regola per arrivare fino in fondo".
A livello di singoli chi l’ha colpita di più?
"Beh, facile dire Tavares. Che si trattasse di un giocatore forte lo sapevano tutti, ma la continuità non l’ha mai avuta, anche per via dei problemi fisici. Alla Lazio la sta trovando".
E gli altri?
"Un po’ tutti, a cominciare da Guendouzi e Rovella, ma poi anche Zaccagni e Romagnoli, tanto per citare i nomi più gettonati".
E gli attaccanti, argomento che lei conosce bene?
"Castellanos, Dia e Noslin stanno facendo molto bene, certo nessuno di loro è un cannoniere alla Immobile, capace di segnare 30 e più gol a stagione. Ma magari tutti assieme toccheranno e supereranno quella soglia”.
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