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Lazio, la parabola di Gila: da dimenticato a certezza. Ora la sua assenza pesa

Stefania Palminteri Redattore 
Lo spagnolo, lanciato nell'emergenza da Sarri, si è imposto come una certezza anche nella Lazio di Tudor: pesa il suo stop per infortunio

Una parabola ascendente, iniziata quando non ti aspetti. Bisogna riavvolgere il nastro a novembre 2023 e a una sciagurata trasferta a Salerno (persa per 2-1 dalla Lazio) per risalire all'inizio dell'exploit di Mario Gila in maglia biancoceleste. Sarri lo lancia titolare poiché costretto a tamponare l'emergenza difensiva. Lanciato per caso e diventato una certezza anche nella Lazio ereditata da Tudor. Da quella partita lo spagnolo ha saltato appena due gare: Lazio-Fiorentina per squalifica e a Frosinone nell'interregno Martusciello.

Sempre titolare dall'arrivo di Tudor, esclusa l'ultima partita contro il Verona, a causa di una "lesione di medio grado a carico della regione adduttoria della coscia sinistra". Un problema fisico che rischia di tenerlo ai box fino a fine stagione. Nel corso della stagione si sono fermati tutti i centrali: da Romagnoli, passando per Patric e Casale. Adesso si è fermato anche lo spagnolo, un'assenza cruciale per il rush conclusivo di stagione. Fondamentale per il calcio aggressivo e intenso di Tudor grazie alla sua rapidità e il gioco d'anticipo, senza limitarsi a livello di spinta offensiva. E con il tecnico croato che ora si ritrova con gli uomini contati in difesa, con solo tre centrali di ruolo a disposizione.


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