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Gian Michele Gentile
L'avvocato Gian Michele Gentile è intervenuto, per fare chiarezza su quanto riguarda la sentenza Uefa ai danni della Lazio, durante la trasmissione "Quelli della libertà" in onda tutte le sere dalle ore 18:30 alle 20:00 su Cittaceleste TV e Radiosei.
"C'era una sanzione con la sospensione dai fatti di Lazio-Celtic. Sono state contestate alcune carenze sul piano organizzativo dei trasporti, dei percorsi e quelli hanno avuto una sanzione economica. Sono stati contestati due punti che secondo me sono quelli che hanno determinato la sanzione della chiusura. Uno è lo striscione esposto rivolto alla polizia tedesca. L'altra ragione è che dopo la partita, mentre si studiavano le immagini della partita, gli ispettori si sono insospettiti su una bandiera esposta in Curva Nord accompagnata da apparenti gesti di saluto nazista. Non è poi stato captato durante l'incontro, ma rilevato dall'esame delle foto scattate durante la partita. Il resto è stato sanzionato con una multa.
La revoca della sospensione è per lo striscione e per questa bandiera. Se si guardano bene i filmati, le alzate di braccio, con il palmo rivolto verso il basso o l'alto sono stati ripresi durante i cori che venivano fatti contro Lotito e sono ripresi insieme a uno striscione: 'Libera la Lazio'. È chiarissimo che si tratta di cori. Non hanno capito inoltre cosa dicevano, è stato scritto infatti che essendo i cori stati fatti in italiano non sono riusciti a capire cosa dicessero. Dico questo perché è chiarissimo che questa sanzione non è collegata alla gravità dei fatti o di fatti specifici ma è la manifestazione della visione che la Uefa ha della Lazio e dei suoi tifosi.
Lazio presa di mira? Si esatto, e chi gestisce tutta questa aggressione alla tifoseria è un organizzazione legata alla comunità ebraica che si chiama FARE che si pone sotto la Curva e poi realizza dei filmati che vengono portati a ispettori e agli organi della Uefa. Sono dei rappresentati di una comunità anti razzista, evidentemente hanno l'autorizzazione delle autorità. Li ho trovati anche nelle partite delle Nazionali. Abbiamo avuto situazioni dove gli ispettori sparsi in campo non hanno sentito niente, mentre le cose sono state poi riportate dai membri del FARE. Bisogna che i tifosi siano più che prudenti.
Questo discorso del saluto fascista, su 28 mila presenti è stato fatto da circa 15 persone, questo lo dico per far capire la severità ed evitare che 15 persone che fanno una sciocchezza vadano a pregiudicare un intera tifoseria. Dovremmo essere noi tifosi anche a fermare certi comportamenti. Le telecamere ci sono, perché abbiamo visto che sono stati allegati dei video nelle contestazioni, si vedono le facce dei responsabili, sono riprese con lo zoom. Il Ministro dello Sport ha pensato a un riconoscimento facciale, noi sappiamo i nomi ma non poi se a quel nome corrisponde quel viso. Non abbiamo il numero del posto, dobbiamo avere un modo per riconoscere il viso e attribuirgli un nome.
Noi abbiamo fatto un regolamento per cui i settori chiusi e chi si trova nei settori chiusi la Lazio offre un altro posto o un biglietto per un'altra partita. I tifosi sono tutelati dal punto di vista economico e patrimoniale. Il problema c'è soprattutto nelle partite Uefa, quando sono andato a discutere ho sempre trovato un ambiente ostile perché prevenuto e che ritiene che la Lazio sia rimasta agli anni 30. Prevenuto per un motivo? Certo, il motivo c'è , su questa situazione c'è chi si infila per cercare di danneggiare la società. So che ci sono dei problemi non solo di tifoseria. Hanno un'autorizzazione della questura e della Federcalcio che di volta in volta autorizza l'ingresso in campo. Sono presenze autorizzate e mirate alla repressione di comportamenti di matrice fascista. Non so se sono presenti in altre gare, ho visto i rapporti della Lazio".
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