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La Lazio vince non senza fatica, ancora una volta all'Olimpico i biancocelesti offrono spettacolo e blackout, lo spauracchio rimonta c'è stato ma alla fine il Grifone è stato contenuto sul 4-3: 3 punti, vittoria e sogno Champions ancora alimentato. Andiamo a vedere ora il meglio ed il peggio di questo Lazio-Genoa.
CORREA - Non è mai stato in discussione, ma da quando è stato messo in osservazione - per valutazioni relative al mercato estivo - il Tucu è letteralmente sceso in cattedra. Oggi ha inanellato la terza doppietta consecutiva dopo quelle contro Benevento e Milan, sempre al centro del gioco e sempre partecipativo. Un vero tango argentino. Se dovesse continuare così, sarà davvero difficile per Tare disfarsene a cuor leggero.
LUIS ALBERTO - Dal tango al flamenco spagnolo è un attimo. Cambiano gli accordi ma non la sostanza: la Lazio danza sul pallone, brilla sugli avversari. Lo fa grazie ai suoi giocatori di qualità come Luis Alberto, anche oggi straordinario come già lo è stato contro il Milan. Segna un gol da compasso togliendo le ragnatele dal sette della porta, poi partecipa anche in occasione degli altri gol. Una smorfia di troppo, anche oggi, nell'uscire dal campo: atteggiamenti fastidiosi, vanno limitati.
MARUSIC - Dopo il periodo d'oro è in flessione. Il ruolo di terzo in difesa, evidentemente, deve rimanere una soluzione emergenziali e non la prassi. È sfortunato in occasione dell'autogol, ma ha responsabilità anche in occasione del 4-3 di Shomurodov.
LULIC - La colpa in occasione del gol di Marusic è condivisa col capitano. Anzi, forse nel gioco della bilancia Lulic risulta più pesante. La fase di copertura sul lungo lancio è completamente sbagliata e Ghiglione lo brucia. Per il resto partita modesta. Dopo l'infortunio ancora non è riuscito a tornare sui vecchi livelli.
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