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Lazio, per il Flaminio è scontro Nervi-Comune: la situazione

È scontro tra la famiglia Nervi e il Comune in merito alla possibilità di cedere lo stadio Flaminio alla società biancoceleste: il punto

È scontro per il Flaminio. Da una parte la famiglia Nervi, detentrice dei diritti d'autore patrimoniali e morali fino al 2049; dall'altra il Comune di Roma il cui interesse è quello di riportare in vita l'impianto. In mezzo la Lazio a fare da spettatore interessato. La soluzione migliore, secondo l'interesse comunale, è quello di metterlo nelle mani di un privato. La famiglia Nervi però è ben distante dalle idee del Comune per quella che è, a detta loro: "Un'opera d'arte pari al Colosseo". La volontà della famiglia è che il Flaminio venga semplicemente restaurato e di conseguenza inalterato. Dal loro punto di vista infatti la soluzione migliore è quella avanzata da Cassa depositi e prestiti e Istituto del Credito sportivo la quale prevede, con un investimento di circa 80 milioni, la riqualifica e la creazione di una cittadella dello sport.

La famiglia Nervi inoltre si è anche detta pronta a presentare ricorso nel caso in cui l'impianto venisse dato a Lotito e di conseguenza alla Lazio.Senza peli sulla lingua Alessandro Onorato, assessore allo sport che ha definito, nelle condizioni attuali una vergogna nazionale. "Se la Lazio vorrà fare lo stadio al Flaminio a decidere non sarà la famiglia Nervi, ma il Comune di Roma" a continuato Onorato. L'assessore ha inoltre sottolineato come Lotito a oggi rappresenti si la priorità ma non l'unica opzione. Lo scontro è dunque totale e la sensazione è quella che il sapore sia proprio di un assist a Lotito.


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