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Lazio, Flaminio: presentato il ricorso al Tar di Roma Nuoto. E dal Comune…
Era stato preannunciato nei giorni scorsi e alla fine è arrivato: Roma Nuoto ha infatti presentato ricorso al Tar per la questione legata allo stadio Flaminio, con la Lazio che segue obbligatoriamente interessata l'evolversi della vicenda. Con un ricorso di circa quindici pagine è stato infatti depositato in Tribunale il ricorso che va a ripercorrere l'intera vicenda: dai primi passi mossi sul finire del 2020 fino alla riapertura della conferenza dei servizi - obbligata dallo stesso Tar al Comune - nel 2024.
Conferenza, chiusasi poi lo scorso 19 dicembre, ha avuto per Roma Nuoto parere favorevole, seppur con prescrizione. Dalla chiusura della conferenza dei servizi il Comune non si è mai pronunciato sul pubblico interesse. Il 10 marzo è entrata in gioco anche l'Anac per chiarire che il Comune dovrà decidere se dare o meno questo pubblico interesse a Roma Nuoto, solo in caso di esito negativo si potrà aprire il discorso intorno al progetto della Lazio. Dal canto suo Roma Nuoto non si arrende e, nel ricorso, si è così pronunciata.
"Risultata francamente inaccettabile che Roma Capitale, in considerazione dell'esito favorevole della Conferenza di Servizi preliminare che ha definitivamente sancito la piena fattibilità tecnico-economica del progetto in conformità con tutti i pareri espressi nel procedimento, possa continuare, per ragioni altamente sviate e di tipo meramente 'politico', dall'astenersi dall'assumere una decisione finale sul progetto medesimo".
Nel ricorso, Roma Nuoto chiede al Tar di dichiarare illegittimo il silenzio del Comune e di nominare un commissario per chiudere la pratica. Fonti del Comune, riporta Il Messaggero, sottolineano il "Massimo rispetto del progetto" di Roma Nuoto. Ribadito inoltre che: "Nei prossimi giorni la Giunta si esprimerà nel merito del progetto nel pieno interesse della città".
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