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Alessandro Onorato
Il Flaminio e la Lazio, una storia intricata fatta di speranze, dichiarazioni e vincoli. La Lazio e Lotito hanno mostrato un interesse concreto, i tifosi sognano il ritorno a casa. Il Comune di Roma detta le condizioni, senza dare a Lotito le garanzie preliminari che il patron richiede. Il terzo attore in scena, la famiglia Nervi, sogna di veder risorgere il Flaminio ma senza stravolgimenti strutturali. L’unica certezza è che una riqualificazione sia necessaria e ormai - ci si augura - vicina. Possibilmente proprio a firma e uso della Lazio, che sta prendendo tempo per lavorare a un progetto a cui sia difficile dire di no. Proprio per parlare della stazione legata allo stadio Flaminio, allora, oggi il Corriere dello Sport ha intervistato l’Assessore ai Grandi Eventi, Sport, Turismo e Moda del Comune di Roma Alessandro Onorato. Di seguito le sue parole.
“Senza un progetto di fattibilità redatto e presentato dalla Lazio, purtroppo stiamo parlando di nulla. Da parte nostra confermiamo la massima disponibilità a valutarlo”.
Il Flaminio nei fatti è prendibile davvero?
“Sì e non sappiamo più come dirlo. Una cosa è certa, non lo lasceremo nelle condizioni in cui ce l’hanno lasciato e non possiamo aspettare in eterno che la Lazio faccia una proposta concreta”.
C’è una causa vinta dal Comune di Roma nei confronti di Sport e Salute, com’è la situazione?
“Il contenzioso con Sport e Salute riguarda come il Flaminio è stato manutenuto e gestito 15 anni fa e non c’entra nulla con il futuro dell’impianto. Mi auguro che si trovi un accordo che tuteli gli interessi dei cittadini romani, piuttosto che alimentare un contenzioso per altri 10 anni. Non è bello che due istituzioni pubbliche che collaborano quotidianamente siano in causa”.
Ci sono anche i ricorsi che vorrebbero fare sia la Roma Nuoto sia la federazione Rugby e i soliti vincoli della Fondazione Nervi. Come si esce da questa impasse?
“Non mi risulta che siano stati presentati dei ricorsi e la famiglia Nervi si è dichiarata a mezzo stampa disponibile a collaborare per la riqualificazione dello Stadio Flaminio. Peccato che continuiamo a parlare senza avere in mano un progetto di fattibilità della Lazio. È surreale”.
È stato fissato un incontro con il Comune oppure, come si è detto nelle ultime settimane, Lotito sta aspettando di ricevere delle garanzie prima di presentare il progetto?
“Non ci risulta che ad oggi il presidente Lotito abbia chiesto un appuntamento al sindaco Gualtieri o al sottoscritto. Naturalmente non avremmo problemi ad incontrarlo. Chiedere garanzie è lunare. La procedura è pubblica, le leggi e i regolamenti sono chiari come chiara è la nostra apertura nei confronti della Lazio”.
Il 31 dicembre 2022 è la deadline oltre la quale non si può andare?
“Un progetto così importante non ha scadenza come se fosse un vasetto di yogurt. Ma se entro fine anno non arrivasse nulla di concreto dalla Lazio, sarebbe chiaro che il loro reale interesse non c’è”.
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