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Fabio Firmani
Stadio Olimpico di Roma, 25 novembre 2007. Per la prima volta dalla tragica morte di Gabriele Sandri la Lazio torna a giocare una partita. Gara bloccata quella che i biancocelesti giocano contro il Parma: al 90’ è ancora 0-0. Ma su una palla messa dentro da Makinwa e girata da Rocchi arriva il gol di Fabio Firmani, che fa esplodere lo stadio e che corre verso la gigantografia in Nord di Gabbo. Quindici anni esatti dopo, i canali ufficiali del club hanno intervistato l’ex biancoceleste. Queste le sue parole.
“Ricordo benissimo la mia rete contro il Parma di 15 anni fa. Fu un’emozione unica per me poter dedicare il gol a Gabriele Sandri. La sua scomparsa mi scosse molto: da romano e tifoso laziale, il pensiero che stesse venendo a Milano per vedere la Lazio in trasferta fu toccante. L’infanzia di Gabriele era stata simile alla mia, era impensabile che potesse perdere la vita in questo modo. Volevo ricordare nel migliore dei modi quel 25 novembre 2007. Per questo chiesi a un mio amico di stampare alcune magliette con la faccia di Gabriele da usare nel riscaldamento. Dopo il gol ebbi quasi un contatto con l'aldilà. Nel primo tempo avevo preso un palo, ma ero sereno perché ero convinto che avrei segnato nel finale sotto la Curva Nord.
Ci fu una deviazione decisiva, provvidenziale: sembrava venire dall'alto. Dopo la partita poi andai a piazza Vescovio, dove c'era un suo ritratto. La Lazio attuale è cresciuta molto, ha fato una prima parte di stagione importante. Penso possa puntare alla Champions League, ma servirà sbagliare il meno possibile nel girone di ritorno. Mi sento orgoglioso però nel vedere una squadra in grado di lottare alla pari contro chiunque. E sono felice per Cataldi e Romagnoli, penso sia molto importante avere in rosa calciatori che conoscono la storia del club. Può aiutare anche l’inserimento di giocatori stranieri".
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