Ancora chiamato agli straordinari, ancora al centro dell'attacco. Felipe Anderson questa sera contro il Milan agirà ancora come riferimento offensivo. Il brasiliano sta rispondendo bene, per quanto possibile non sta facendo rimpiangere Immobile. Ora cerca il poker consecutivo di gol: dopo aver segnato consecutivamente a Empoli, Sassuolo e Bologna. Il destino oggi lo metterà di fronte a Stefano Pioli, proprio l'allenatore che ne ha permesso l'esplosione nella stagione 2014/15. La scintilla contro il Varese in Coppa Italia, poi un fuoco mai più domato a farlo diventare un esterno imprendibile nella Lazio di quello che oggi è l'allenatore rossonero. Periodo di forma che Felipe non ha ancora mai rivissuto nel quale arrivò l'unico precedente in cui riuscì a scrivere il suo nome per quattro volte di fila nel tabellino dei marcatori.
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Lazio, Felipe ritrova Pioli. Il brasiliano cerca il suo poker contro il passato
Otto anni dopo l'ultima (e unica) volta, Felipe è riuscito in una nuova striscia del genere. Sulla fascia o come falso nueve, sta dimostrando di essere maturato e di aver trovato continuità, caratteristica di cui sempre è stato accusato di mancare. E' cresciuto, Sarri lo ha responsabilizzato e Pioli ora è avvisato: il "suo" Felipe sarà il pericolo maggiore per il suo Milan. Pipe non si pone limiti, con Pioli raggiunse quota 10 gol in un campionato (2014/15), ora è a quota 5 con l'ultima partita del girone d'andata più tutto quello di ritorno. Allungare le soddisfazioni personali e sfatare tabù negativi: non ha mai vinto contro il Milan (11 precedenti con 8 sconfitte e 3 pareggi) non segnando mai. Un motivo in più per cercare il suo personale poker. Le carte le ha pescate, ora sta a lui giocare la sua mano.
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