Sono passati cinque anni dall'estate del 2018, momento in cui Felipe Anderson saluta la Lazio sotto la gestione Inzaghi. Il motivo è proprio il tecnico piacentino, che non ritiene più il brasiliano al centro del progetto e lo costringe a trasferirsi al West Ham in Inghilterra. Una ferita mai rimarginata per il numero 7, così come per il presidente Lotito: "Io Felipe non volevo venderlo, per me è come un secondo figlio", ha dichiarato più volte. L'esilio è durato tre anni, ma appena Inzaghi ha salutato Formello per accasarsi all'Inter, Felipe ha fatto subito ritorno in biancoceleste.
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Lazio, Felipe Anderson sfida Inzaghi: il brasiliano cerca di nuovo vendetta
Il numero 7 si è decurtato lo stipendio (ora guadagna 2,5 milioni), con la promessa di ritornare ai 3,5 con il successivo rinnovo. Il contratto è in scadenza nel 2024: nessun problema però, le parti si incontreranno a breve per trovare una nuova base d'accordo. Nel frattempo Felipe si è anche disimpegnato bene nel ruolo di vice-Immobile, che potrebbe cambiare i piani di mercato estivi. La Lazio è infatti alla ricerca di un esterno dal nome importante, con il brasiliano che si alternerebbe con Ciro in avanti.
Al momento sono solamente idee, ciò che conta adesso è l'Inter. Felipe vuole lasciare nuovamente il segno, lo ha fatto già due volte contro Inzaghi all'Olimpico nelle due vittorie per 3-1 sotto la gestione Sarri. Ha segnato in totale ai nerazzurri 6 volte (squadra più colpita in carriera), di cui la metà a San Siro. Con un'altra rete, eguaglierebbe le 11 messe a segno con Pioli nell'annata 2014/15: è un Felipe infermabile.
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