Di Davide Censi
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Felipe è pronto a trascinare ancora la Lazio. Sarri ha il suo jolly
Il tempo delle riflessioni è quasi terminato e oggi si tornerà sul prato, non proprio amico, dello Stadio Olimpico. Orfana ancora di Immobile la Lazio vuole e deve dare continuità a quanto di ottimo fatto nel mese di ottobre in Serie A e cavalcare l'entusiasmo del bel succeso europeo contro il Midtjylland. Toccherà di nuovo a Felipe Anderson cercare ancora di non far sentire l'assenza di Immobile ma non deve essere chiamato il nuovo Mertens. Felipe ora non si comporta da falso nueve ma da centravanti vero e proprio. In Europa questo si è inteso al meglio: Felipe, che a Bergamo era stato guidato, contro il Midtjylland è andato a più riprese alla ricerca spontanea della profondità. "Se trova continuità diventare il potenziale fenomeno che è sempre stato" ha detto sicuro mister Sarri. Ora Felipe, a lungo incolpato di incostanza, vuole essere solo quello visto nelle ultime uscite.
Felipe sa di godere della fiducia incondizionata dell'Allenatore. A testimonianza di ciò parlano i numeri: 49 partite su 49 giocate in campionato da quando Sarri siede sulla panchina della Lazio (64 su 64 allargando lo sguardo anche alle Coppe). Tutto ciò risalta ancora di più se si pensa che nell'anno e mezzo precedente aveva collezionato appena 15 presenze con la maglia del Porto. Il lavoro di Sarri sul Felipe Anderson calciatore e non solo è evidente nonostante a volte si preferisca trascurarlo. In questa stagione Felipe ha segnato già 3 gol e fornito 4 assist ma soprattutto quando ha lasciato il segno in un modo o nell'altro nel tabellino la Lazio ha sempre centrato il risultato. Oggi la prova Salernitana per dimostrare la sua continua maturità: Sarri e la Lazio hanno il Jolly.
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