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Lazio, Fabiani: “Silenzio stampa? L’ho scelto io, ecco come è andata. Maresca…”

Fabiani
Le parole del direttore sportivo biancoceleste che ha spiegato la decisione di non commentare la partita persa contro il Bologna all'Olimpico
Edoardo Benedetti Redattore 

La sconfitta contro il Bologna scuote l'ambiente Lazio. All'Olimpico un arbitraggio rivedibile di Maresca ha mandato su tutte le furie la società biancoceleste che ha preferito non commentare la gara nel post-partita. Una decisione presa da Angelo Fabiani che ai microfoni di Radiosei ha spiegato i motivi della scelta. Queste le sue parole.

“Premetto che non abbiamo perso per colpa dell'arbitro, al netto di una giornata 'no' del direttore di gara. Dico solo questo tanto già prenderò una squalifica per non aver fatto nulla ieri. Abbiamo preso due gol evitabili, Sarri ci lavorerà perché il primo gol è regalato e sul secondo c'è una disposizione sbarazzina e addirittura ci troviamo a perdere una partita che nel primo tempo potevamo condurre per 3-0. Facciamo un distinguo tra silenzio stampa e la scelta di non commentare una partita in cui, come accadde a Torino, ci sono stati episodi che condizionano l'andamento della gara. Con la Juve il pallone era uscito, le immagini sono arrivate dopo tre ore. Potevamo anche perderla ma il tema non era questo.

Ieri sono anche sceso in campo e mi sono avvicinando all'arbitro facendogli notare che ci stiamo giocando un campionato e ci sono situazioni che ci stanno penalizzando oltremodo. Chi pensa che abbia deciso il presidente si sbaglia. Non l'ha deciso Lotito, l'ho scelto io: sono una mente pensante e la mia paura è che mandassi a parlare qualcuno si sarebbe spostato il tiro sulla classe arbitrale. Non è Sarri o no, anche se mando Immobile è uguale. Patric, Isaksen stessa cosa. Al netto di queste azioni io devo preservare l'andamento delle partite che andremo ad affrontare. Giovedì col Torino avremo una partita importante e la cosa migliore è non commentare l'evento.

Anche noi siamo dispiaciuti ma bisogna scegliere il male minore. E la scelta è non commentare una partita allucinante che non esula dalle nostre responsabilità e dalle nostre disattenzioni. Arriviamo da una notte bellissima e faticosa di Champions con tante assenze e le fatiche si sono fatte sentire. I silenzi fanno più male di altre parole: chi è preposto a vedere certe situazioni avrà capito. Domani, dopodomani torneremo a fare conferenze stampa e tutto. Non è Lotito che ha imposto nulla, l'ho scelto io e non voglio dare alibi. Perché nonostante la giornata no dell'arbitro noi abbiamo perso una partita che potevamo vincere in maniera diversa.

L'errore di Provedel ci può stare, sul secondo gol abbiamo lasciato Zirzkee colpire da solo al centro dell'area e lì l'arbitro centra veramente poco. Dobbiamo essere onesti intellettualmente ma non possiamo evitare di registrare cose condizionanti. Mi auguro che dalla risonanza di Patric non ci sia nulla di ulteriore per un'entrata sciagurata. Poi non mi attacco sugli episodi come il pestone a Immobile o il secondo giallo a Fabbian. Ognuno deve metterci la faccia per quello che è chiamato a fare. Ho scelto di non commentare per non peggiorare l'andamento della partita. Ma se mando tesserati con l'adrenalina a mille oltre il danno abbiamo anche la beffa”. 

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