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Lazio, Fabiani: “Casadei? Presto per dire che arriverà. Nessun rimpianto per Fazzini”

Fabiani
Intervenuto ai microfoni del Corriere della Sera il ds biancoceleste Angelo Fabiani ha fatto il punto della situazione sul mercato e non solo
Gianluca Mattalini

Intervenuto ai microfoni del Corriere della Sera il direttore sportivo della Lazio Angelo Fabiani ha fatto il punto della situazione sul mercato e non solo.

"C'è sempre da migliorare, in ogni aspetto. Vogliamo attestarci a un certo livello, i risultati devono essere sempre migliori. Abbiamo avuto approcci e contatti con Casadei del Chelsea, sento dire che sta arrivando, ma è un po' prematuro. Vedremo come evolverà la situazione. Non ha senso valutare i risultati fino a oggi e gongolare per questi. Il nuovo ciclo che si è aperto va valutato alla fine del percorso, fra 3-4 anni. C'è molto da lavorare".

Rispetto allo scetticismo di inizio anno, si può dire che la Lazio ha centrato il primo obiettivo stagionale, cioè riportare entusiasmo?

"L'entusiasmo è importante, alleggerisce le gambe dei giocatori, ma serve continuità. Ben venga l'entusiasmo che si è creato in questi mesi, certifica la bontà del lavoro di Baroni e dei ragazzi, però dobbiamo guardare avanti e non indietro. Quel che faremo conta più di quel che abbiamo fatto. Siamo soddisfatti Siamo soddisfatti di come stanno andando le cose, senza essere appagati".

Prima della gara contro la Real Sociedad hanno fatto discutere le sue affermazioni sulla presenza di centrocampisti in panchina...

"Il mercato è come una partita di poker allargata. Non sarò di certo io a svelare le intenzioni della società. Abbiamo il dovere di migliorarci di fronte alla possibilità di farlo, non di prendere tanto per farlo. Qualcuno arriverà".

Le dispiace non vedere più frequentemente Dele-Bashiru come centrocampista?

"Non parlo di questioni tecniche. Baroni ha a disposizione ne una serie di giocatori, sa lui come, dove e quanto utilizzarli. Mi sembra stia facendo abbastanza bene".

Competere con altre società che hanno a disposizione più fondi è complicato. Non faciliterebbe il suo compito se il club trovasse uno sponsor, aumentando i ricavi o aprisse a nuovi investitori?

"Non entro in queste dinamiche, io sono il responsabile dell'area tecnica, delle questioni finanziarie è giusto risponda il presidente".

Così non è però limitato nel lavoro?

"No. Il calcio si può fare sperperando i soldi o mettendo in campo le idee. Le nostre stanno fruttando. L'indice di liquidità proprio per questo, non ci preoccupa minimamente".

Pensa mai alla trattativa per Greenwood, oggi al Marsiglia: forse con quello sforzo economico la Lazio sarebbe più competitiva?

"Abbiamo offerto qualcosa come 32 milioni di sterline, ma il ragazzo ha deciso di andare altrove. Ci abbiamo provato. Vale lo stesso per Fazzini Volevamo prenderlo, l'Empoli ha fatto muro. In entrambi i casi abbiamo fatto il massimo. Quando le cose vanno così, non ci possono essere rimpianti”.

Gli acquisti con percentuale molto alta sulla futura rivendita, non rischiano di diventare un boomerang?

"Di solito quando si usa questa formula si paga meno nell'immediato. Dipende dal rapporto qualità-prezzo, dall'età. Ogni operazione è diversa".

Considerando i mezzi a disposizione di altri club, la Lazio sta facendo un miracolo?

«Il segreto del calcio è capire che non c'è un listino prezzi. Non per forza chi più spende più vince. Alcuni giocatori che abbiamo preso, oggi potrebbero valere il doppio di quel che abbiamo speso. La competenza serve più dei soldi».

La prossima estate è prevista una cessione importante?

«Solo se avremo individuato sostituti che ci possano far migliorare. Cediamo alle nostre condizioni. La Lazio è sana».

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