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Sarri
Pochi sono i modi in cui un allenatore può parlare direttamente ai suoi tifosi. Le parole di Sarri, dopo il roboante 4-0 con cui è stato spazzato via il Milan, sono inevitabilmente un messaggio anche a chi sostiene la squadra. Equilibrio, questa la predica di Sarri verso i tre grandi soggetti che muovo il calcio (squadra, giornalisti e tifosi). Serve equilibrio alla Lazio per trovare la tranquillità che permetta di regalare ai tifosi gioie come quelle del Maradona. Il gol di Vecino ha ridato entusiasmo ai tifosi; da chiedersi però è perché questo entusiasmo era andato diminuendo. La Lazio sì, ha avuto qualche battuta d'arresto in campionato (chi, Napoli a parte, non ne ha avute) ma non è mai uscita dalla corsa verso il proprio obiettivo. I tifosi dal canto loro hanno avuto motivo di fischiare dopo la sconfitta con l'Atalanta. Meno comprensibili quelli arrivati a fine primo tempo della gara con la Sampdoria (poi comunque vinta).
Ad onor del vero chi paga al biglietto allo stadio (finché si rimane nei limiti della decenza) può far ciò che meglio crede. Con cognizione di causa però è inevitabile che l'atteggiamento di chi siede sugli spali influisca sull'atteggiamento in campo (o morale) di chi scende sul terreno da gioco. Come si legge su Il Messaggero infatti: Sarri e tutto il gruppo sono rimasti feriti dopo i fischi contro la Dea ma soprattutto per quelli con la Sampdoria. Il video pubblicato sui social dopo la vittoria contro il Napoli comincia a suonare come un sassolino tolto dalla scarpa da Immobile e compagni. Le critiche vanno sempre accettate, ma prima di fischiare o condannare una squadra, cosa buona sarebbe guardare la classifica. La Lazio è terza, questo basta e avanza.
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