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La Lazio si spegne alla distanza: strada giusta ma la Coppa Italia è a rischio

Michele Cerrotta
I biancocelesti perdono all'Allianz Stadium: meglio nel primo tempo, poi i bianconeri approfittano della stanchezza. Al ritorno sarà dura

Poco più di 72 ore dopo cambia il campo ma non le avversarie. Lazio e Juve si ritrovano contro all’Allianz Stadium per la semifinale di andata di Coppa Italia, competizione importante per motivi opposti per entrambe le squadre. Rispetto alla gara dell’Olimpico i bianconeri partono più offensivi e al 9’ arrivano i primi problemi per Tudor: la caviglia di Zaccagni rimane sotto la gamba di Gatti e l’ex Verona abbandona il campo. In inferiorità numerica Vecino è troppo lento a spazzare e colpisce in pieno Cambiaso in area biancoceleste: Massa fischia il fallo, il Var chiama all’on-field review per fuorigioco del bianconero. Da valutare il colpo di testa di Patric, che non viene ritenuto una giocata: rigore cancellato. Al posto di Zaccagni entra Isaksen, con Felipe Anderson che si sposta sulla fascia sinistra. Prova allora a farsi vedere anche la Lazio, ma chiude bene la squadra di Allegri.

A dieci minuti dall’intervallo scivola Gila e lascia campo a Chiesa e Cambiaso, quest’ultimo è lento a calciare e Patric chiude in angolo. Due minuti dopo arriva il giallo per Gatti dopo un pistone su Isaksen: il centrale bianconero viene ammonito, era diffidato e salterà il ritorno. Al 40’ Perin sottovaluta una bella torsione di Luis Alberto, alla trecentesima in maglia Lazio: la palla si stampa sulla traversa e grazia il portiere bianconero. Si va all’intervallo dopo due minuti di recupero e un intervento di Mckennie sottovalutato da Massa. Subito un altro cambio per Tudor: fuori Patric, entra Casale. La squadra di Allegri parte però forte e al 50’ trova il vantaggio con Chiesa: diversi giocatori sbagliano il movimento, Cambiaso va in verticale e il numero 7 buca Mandas. I biancocelesti accusano il colpo, provano a farsi vedere ma un quarto d’ora dopo il primo gol subiscono il raddoppio.

Azione manovrata dei bianconeri che portano fuori posizione diversi calciatori della Lazio: la palla arriva a Vlahovic che vince l’uno contro uno con Casale e fa 2-0. La Juve prende fiducia, spinta anche dallo Stadium. Perfetto l’intervento ancora dell’ex Verona su Chiesa al 69’, nonostante le proteste del numero 7. Prova a cambiare qualcosa Tudor: fuori gli stremati Immobile e Luis Alberto, dentro Kamada e Castellanos. La girandola di cambi continua con Hysaj per Gila e Yildiz e Weah per Chiesa e Cambiaso. La Lazio però appare stanca e nel finale fatica a farsi vedere con pericolosità. Ci prova allora la Juve con Weah, dopo una bella azione di Yildiz, ma è bravo Mandas a parare.

Proprio Weah viene ammonito per un fallo su Felipe Anderson pochi secondi dopo, mentre Vlahovic lascia il campo a Kean, poco dopo fuori Kostic e Mckennie per Alex Sandro e Alcaraz. I cinque minuti di recupero non premiano la Lazio in proiezione iper offensiva. Vince la Juve 2-0 approfittando del calo biancoceleste nella seconda frazione. I bianconeri ipotecano così la finale: all’Olimpico la squadra di Tudor sarà chiamata a cercare una vera e propria impresa. La strada, nonostante tutto, è però quella buona.


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