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Lazio, la retroguardia è da blindare: con il Napoli la difesa cerca la svolta

Stefania Palminteri Redattore 
Servirà la miglior versione della difesa contro il Napoli. La retroguardia biancoceleste, la peggiore delle prime della classe, va blindata

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Dopo Cagliari e Monza, riecco un vero stress test per la difesa della Lazio. All'Olimpico è atteso il Napoli, che negli ultimi giorni ha visto ridotto a solo uno il punto di vantaggio sull'Inter diretta inseguitrice. Sarà la miglior difesa del campionato contro la peggiore delle prime nove. I biancocelesti hanno infatti incassato - in 24 partite - ben 32 gol, con i partenopei fermi a poco più delle metà (17) e che hanno fatto della solidità difensiva un punto cardine intorno al quale costruire l'attuale primato.

A Formello, sembrano solo un lontano ricordo i fasti dei 21 clean sheet (e gli appena 30 gol incassati) della campionato 2022/23. Sono infatti appena 5 le volte in cui la Lazio ha chiuso con la porta inviolata fin qui: tra queste però anche la gara d'andata contro i partenopei. Nella sfida dell'Olimpico non ci saranno né Kvara, andato a Parigi in cerca di nuove fortune, né l'infortunato Neres, con la coppia Romagnoli-Gila che vedrà i principali pericoli arrivare da Lukaku.

Il lavoro fatto all'andata è stato encomiabile, con i difensori biancocelesti chiamati a replicare senza dimenticare i pericolosi inserimenti di McTominay e Anguissa: arma in più del Napoli capolista di Conte. Il reparto offensivo dovrà essere freddo e cinico, ma non dovrà essere da meno la retroguardia, chiamata a blindarsi al meglio. Detto ciò, Zaccagni ritrova Conte dopo il corteggiamento di gennaio: ora sogna il terzo sgambetto <<<