Il dibattito sul canovaccio tattico che avrebbe caratterizzato la partita non poteva che fare da padrone nei giorni precedenti il derby della Capitale. Contava e ha effettivamente inciso l'aspetto psicologico, ma la stracittadina che ha visto la Roma di Ranieri trionfare 2-0 passa soprattutto per il centrocampo. Alla vigilia, infatti, il miss-match numerico tra lo schieramento ideale biancoceleste e quello giallorosso era netto, tanto da costringere Baroni a fare una scelta non da poco: mantenere l'assetto utilizzato per la quasi totalità del girone d'andata, cioè il 4-2-3-1 con Dia libero di svariare dietro l'unica punta Castellanos, oppure inserire Dele-Bashiru al posto del senegalese per provare a bloccare le avanzate romaniste per vie centrali.
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La mossa di Baroni non premia la Lazio: Dia-Taty, la coppia è imprescindibile
Baroni, alla fine, ha optato per la seconda opzione. Mossa che però non ha pagato: nonostante l'accortezza del tecnico toscano, la Roma ha paradossalmente surclassato i biancocelesti proprio a centrocampo e vinto la partita vincendo i duelli decisivi in mediana, cioè quelli che hanno portato alle occasioni dei due gol. Due situazioni speculari: pallone a scavalcare la prima linea di pressione, Guendouzi è troppo alto e Rovella è attratto nella morsa Pellegrini-Dybala, che combinando bene trovano gli spazi necessari per colpire e, di fatto, indirizzare definitivamente il derby.
Tornerà, quindi, la coppia Dia-Castellanos: dalla vittoria esterna contro il Monza, Baroni ha spesso alternato questa soluzione al centrocampo a tre, complice il triplo impegno stagionale della Lazioe qualche infortunio che sta penalizzando e non poco la stagione biancoceleste. Il caso vuole, però, che nelle vittorie confezionate in campionato dai biancocelesti la coppia composta dal senegalese e dall'argentino sia decisiva: proprio dalla dodicesima giornata, la coppia è stata riproposta dal 1' in sole due occasioni. Entrambe le volte, contro Napoli e Lecce, la Lazio ha trovato i tre punti.
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