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Romagnoli
Un derby, nella Capitale, non vale mai tre punti. In palio c'è l'orgoglio cittadino, quella supremazia morale incontestabile che da sempre è l'oggetto della contesa di laziali e romanisti. Mai come quest'anno, inoltre, il peso della partita è difficilmente calcolabile: con le squadre a due sole lunghezze di distanza la stracittadina sarà uno snodo cruciale in ottica Champions. Sarà un derby che verrà giocato soprattutto sulla supremazia dei nervi: la testa farà inevitabilmente la differenza. Un derby dunque diverso, per peso e importanza, diverso dagli ultimi ma soprattutto sarà un vero e proprio derby "Capitale" anche per le presenze romane (tra campo e panchina).
Saranno infatti ben nove i calciatori nati nella Capitale impegnati oggi tra campo e panchina. Di questi nove, sei sono biancocelesti: Romagnoli, Cataldi, Cancellieri e Luca Pellegrini (al primo derby in maglia Lazio). A questi vanno aggiunti anche Marco Bertini e Romano Floriani Mussolini (alla sua prima convocazione in una stracittadina). Tre invece i giallorossi nati nella Capitale: Lorenzo Pellegrini, Bove e Zalewski. Il derby è da sempre una gara in cui il senso d'appartenenza è un fattore che può essere cruciale. E allora dove mancheranno le energie fischie servirà puntare sul cuore, sulla fede e sopratutto sull'orgoglio di rappresentare la propria squadra nella partita più attesa della stagione.
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