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Nemmeno Robert Louis Stevenson, autore del celebre racconto “Lo strano caso del dottor Jekill e mister Hyde”, avrebbe saputo fare meglio. Impossibile non pensarlo guardando il cammino della Lazio, implacabile vittima di se stessa. Cali di concentrazione dovuti a bassa cilindrata mentale o stanchezza fisica, il motivo è ancora lontano dall’essere trovato. Sta di fatto che la versione 2022/2023 della squadra di Sarri ha un nuovo problema da risolvere. Lo scorso anno era il problema trasferta: 10 vittorie, 6 pareggi e 3 sconfitte tra le mura amiche; 8 successi, 4 pari e 7 ko lontani dall’Olimpico. Quest’anno la Lazio procede invece senza alti e bassi tra casa e trasferta: 6 vittorie, 3 pareggi e 2 sconfitte in casa; 5 vittorie, 3 pari e 2 ko fuori. Eppure è alle prese con un altro, inspiegabile problema: devastante nei primi tempi, scadente nei secondi.
Il rendimento nei primi 45 minuti della squadra di Sarri è da Scudetto. Nessuno ha fatto meglio dei biancocelesti nella prima frazione di gioco: 47 punti conquistati con 14 successi, 5 pareggi e 2 sconfitte. Il Napoli, secondo, è staccato di quattro punti in questa particolare classifica. A fare la differenza è la tenuta difensiva: sono soltanto 3 i gol subiti nei primi tempi della Lazio: il rigore di Arnautovic al 38’ della prima di campionato, l’incornata di Kim ancora al 38’ della sfida con il Napoli e il pallonetto di Kean al 43’ della sfida dell’Allianz nell’ultima del 2022. Proprio la gara con il Bologna è l’unica in cui la Lazio è riuscita a vincere andando in svantaggio, cosa rara per una squadra che nei primi 38 minuti di gioco non ha mai preso gol. Ma questa solidità si scioglie come neve al sole nei secondi tempi.
Il primo posto della Lazio diventa un lontano ricordo: la squadra di Sarri si ritrova al settimo posto nelle seconde frazioni di gioco. Bottino misero fatto di 10 successi, 3 pareggi e 8 sconfitte: 33 punti conquistati e ritmo che vale appena la Conference League. A fronte dei 20 gol realizzati nei primi tempi, la Lazio si ferma a 17 nella seconda frazione: risultato in calo ma comunque positivo. La differenza la fa infatti il crollo difensivo: 3 gol subiti nei primi tempi, 14 nei secondi. Dato inquietante, da non addossare soltanto alla linea difensiva se, come sostiene Sarri, la fase difensiva riguarda l’intero collettivo e non solo un reparto. E allora adesso tocca all’intero collettivo trovare una soluzione per non vanificare una stagione a cui si chiede il ritorno tra le prime quattro del campionato.
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