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Vincenzo D'Amico
È un silenzio assordante quello della folla accorsa in massa all'esterno della Chiesa Santa Maria Goretti di Latina per dare l'ultimo saluto a Vincenzo D'Amico. La scomparsa del Golden Boy della Lazio scudettata nel 1974 , orgoglio della città di Latina, ha scosso il mondo Lazio ma non solo. Tutto il mondo del calcio piange ancora Vincenzo D'Amico: dai tifosi (grandi e piccoli), passando per gli addetti ai lavori fino anche ai rivali sportivi di una vita. Di quest'ultima categoria Bruno Conti ne è la grande dimostrazione, perché quel silenzio assordante sopra citato, viene rotto da uno scrosciante applauso generale.
Applauso iniziato quando, all'uscita del feretro, ad accompagnare Vincenzo per l'ultima volta c'era proprio Bruno Conti. Conti che sui social aveva salutato Vincenzino con poche parole, ma cariche di enorme emozione. "Ciao Amico mio. Mi mancherai, sarai sempre nel mio Cuore" la didascalia sotto una foto che ritraeva i due, stretti in un abbraccio, ai tempi della Nazionale. Un gesto quello dell'ex giallorosso semplice ma non scontato a testimonianza della grandezza del Vincenzo D'Amico uomo ancor prima del giocatore. Vincenzo che per l'ultima volta mostra tutto il suo talento segnando il gol più difficile di tutti, questa volta su assist di Bruno: quello di spazzare via, almeno per un giorno, i sentimenti del derby, lasciando quello alla fine più importante: l'amicizia tra due eterni campioni, divisi "solo" da una maglia.
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