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Auronzo, campo di allenamento
La Lazio e Auronzo di Cadore, un lungo matrimonio che sembra però sempre più in crisi. Proprio la società biancoceleste e il suo ormai canonico arrivo in estate sotto le Tre Cime di Lavaredo sono stati al centro dell’ultimo consiglio comunale del 2022 ad Auronzo di Cadore. L’ex vicesindaco Enrico Zandegiacomo infatti, tra i principali fautori dell’arrivo della Lazio, ha lanciato un grido d’allarme sul futuro del ritiro della Lazio. Anche l’ex sindaco Tatiana Pais Becher si è detta preoccupata per lo stallo che si è venuto a creare tra le parti.
Come si apprende dal Corriere delle Alpi, però, subito l’attuale sindaco Dario Vecellio Galeno ha risposto all’attuale minoranza in Comune. Il primo cittadino ha assicurato che “il ritiro della Lazio in dell’estate 2023 è al sicuro, garantito dal contratto in essere. Di quello che succederà da luglio 2023 in poi ci sarà tempo e modo di parlare. Partendo da un presupposto. Nel nostro programma di sviluppo turistico di Auronzo attraverso lo sport non c’è solo la Lazio ma anche la Lazio”. Tuttavia secondo l’ex sindaco Tatiana Pais Becher la presenza dei biancocelesti ha portato “benefici tangibili ha portato all’economia turistica della val d’Ansiei per quindici anni”. Da qui la richiesta di “trasparenza da parte di chi ha il dovere di informare la cittadinanza assumendosi la responsabilità delle proprie scelte senza addossare la colpa ad eventi e condizioni non corrispondenti alla realtà”.
Uno dei principali vincoli per la presenza della Lazio è infatti legata all’hotel Auronzo. Questa è l'unica struttura sul territorio in possesso da contrato delle caratteristiche necessarie per dare ospitalità ai biancocelesti. Ma stando all’ex sindaco per i prossimi anni non ci sarebbero problemi: “L’apertura dell’hotel Auronzo è stata garantita dal curatore fallimentare, avvocato Sandra Costantini, che ha manifestato la disponibilità a mantenere aperta l’attività anche nelle stagioni estive 2024 e 2025”. Un assist importante per un’eventuale permanenza della Lazio sotto le Tre Cime di Lavaredo, ma una strada che rimane ancora tutta da percorrere.
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