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Colpi e responsabilità: Zaccagni pronto a trascinare la Lazio contro il “suo” Verona

Zaccagni
Con il 10 sulle spalle e la fascia al braccio, Zaccagni è pronto a trascinare i biancocelesti con il "suo" Verona, da leader in campo e fuori
Edoardo Pettinelli Redattore 

Le responsabilità del capitano, i colpi del numero 10: Zaccagni, nel giro di poche settimane, si è ritrovato uomo copertina in campo e negli spogliatoi di una Lazio che andava a caccia di nuove certezze. Nessuna pressione, ma tanta voglia di assumersi nuove responsabilità: parola di Zac. E ora di fronte arriverà quel Verona con cui da ragazzino si è fatto uomo e che ha lasciato, destinazione Formello, proprio pochi giorni dopo essersi messo la 10 sulle spalle e la fascia al braccio.

Contro il suo passato poi l'azzurro si esalta: due gol da ex nel passato campionato (1-1 al Bentegodi all’andata, 1-0 all’Olimpico al ritorno). Pochi dubbi sul fatto che Zaccagni sia il giocatore più forte e rappresentativo della Lazio. In estate poi è stato giusto responsabilizzarlo, con un rinnovo determinante anche in ottica mercato. Lo stesso Giuntoli, ingolosito dalla scadenza 2025, lo corteggiava pensando già alla cessione di Chiesa. Ma nella Lazio di Baroni ha assunto un ruolo privilegiato, di primo piano, un vero play offensivo.

Motivo per il quale anche lo stesso Spalletti lo ha sempre stimato e lo terrà nel parco attaccanti dell’Italia. Il nuovo modulo (3-5-2) forse lo penalizza o forse no, ma se è vero che Zaccagni è entrato solo nel finale con Israele altri azzurri non hanno neanche visto il campo (Fagioli neanche un minuto in due impegni). Un segnale importante, un premio alla partecipazione. Quel posto sulla trequarti o da “punta aperta”, come l’ha definita il ct stesso, è ambito. Se verrà richiamato Chiesa, nel gruppo dei 23 continuerà a starci Zaccagni.