Per tutti è iniziato un nuovo campionato e per Milinkovic il tutto è ancora più evidente. Prima dell'esordio con il Bologna, Sarri aveva sottolineato come per le prime 3/4 partite sarebbe stata la Lazio a trascinare il serbo per poi finalmente vedere la vera versione del Sergente. Servirà ancora lasciargli tempo per carburare, è semplice biologia. Quello visto, o non visto, al Via del Mare è ben lontano dall'essere la vera versione di Milinkovic. Spento e nervoso, errori non da lui e un calo di condizione più che evidente. Il tutto è risaltato se si pensa che delle 14 palle perse dalla Lazio, addirittura 7 portano la firma di Sergej.
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Lazio, cercasi Sergej: il Sergente spento e nervoso. Sarri ora la vuole al top
Alla evidente confusione del serbo si è unita quella della panchina. La sostituzione al 62°, per quanto Milinkovic fosse fuori fase, non sarebbe spettata a lui. Il foglietto indica l'uscita del 21, Sarri è occupato a capire i nuovi piazzamenti del Lecce, il danno è fatto. In campo va l'altro reduce del Mondiale, Vecino, a fare reparto con Basic. L'errore al serbo non è piaciuto, in panchina era confuso e stranamente nervoso. Probabile che ce l'avesse anche con se stesso per una prestazione ai limiti dell'anonimato. La partita contro il Lecce serviva anche per valutare la sua condizione fisica e che ancora non abbia i 90 minuti nelle gambe è stato evidente. Ha bisogno di carburare, ma il tempo stringe, domenica c'è l'Empoli a cui lo scorso anno ha segnato una doppietta all'Olimpico. Sarri spera di averlo al 100%, la Lazio ha bisogno del suo Sergente il prima possibile.
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