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Zaccagni, Romagnoli e Cataldi
Chissà se dopo la prestazione sublime nel derbyDanilo Cataldi è riuscito a dormire qualche ora in più. Di certo il suo avvicinamento alla partita è stato denso di nervosismo, così come è arrivato teso all'appuntamento anche Alessio Romagnoli. E non poteva essere altrimenti quando in campo ad allacciarsi gli scarpini prima del fischio d'inizio ci sono due tifosi biancocelesti. Una partita sporca, bellissima sul piano emotivo, meno dal punto di vista tecnico. Ma i derby sono così: la tattica lascia il tempo che trova. E il primo a capirlo è stato Sarri che ha interiorizzato nell'animo il significato di una partita così importante.
Sono le immagini a rendere il tutto molto più eloquente: Cataldi, sulle spalle di Pedro, che esulta con tutta la Curva Nord, la fascia da capitano e gli occhi lucidi. E Romagnoli, per la prima volta "dalla parte giusta". Finalmente verrebbe da dire, come dopo il suo trasferimento in estate dal Milan. Sguardo fiero e leader difensivo, con la 13 sulle spalle, sognando Nesta. Vincere un derby con due tifosi in più è un qualcosa che non ha prezzo. Vincerlo con e grazie agli stessi due tifosi che prima della partita hanno messo in riga i nuovi, facendo capire loro il significato della partita dell'anno per chi a Roma ci è nato e per chi quella Curva l'ha frequentata prima di regalargli una notte di euforia.
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