È stata una lunga rincorsa, fatta di alti e bassi, quella di Danilo Cataldi. Partito da Ottavia da bambino, nel tardo pomeriggio di domenica ha conquistato definitivamente lo stadio Olimpico e un popolo, quello biancoceleste, di cui ha sempre fatto parte. Chissà quante volte l’avrà sognata una giornata come quella. Difficile pensare l’abbia però immaginata migliore. Giocare un derby con la fascia da capitano al braccio, vincere la stracittadina, disputare una gara da voti altissimi in pagella. “Quella di domenica non è stata solo una partita, ma la partita e la serata perfetta, degna della città più bella del mondo. Tutto quello che ho provato all’Olimpico è stato qualcosa di meraviglioso”. Si è lasciato andare, si è liberato a fine gara non risparmiandosi qualche lacrima. Aveva passato giorni senza dormire e mangiare, tanto era il peso del derby.
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Un peso sparito e diventato gioia ed euforia subito dopo il fischio finale di Orsato. Tornato a casa, Danilo ha legato la fascia indossata al braccio del piccolo Tommaso. L’abbraccio della famiglia per compensare tutto il peso sentito addosso prima e durante il derby. Lo svela oggi Il Messaggero: Danilo è stato capitano in campo, ma non solo. Ha lavorato sulla mente dei compagni di squadra anche prima del fischio di inizio di Orsato. A Formello domenica mattina ha preso da parte Romagnoli. “Sei dalla parte giusta, adesso”, gli ha detto nel tentativo - perfettamente riuscito, guardando la prestazione - di placare l’ansia del numero 13. “Non è come Milano, qui ti giochi tutto” ha detto invece a Vecino, uno che di partite importanti ne ha giocate ma che era al suo primo derby della Capitale.
Poi ha preso anche da parte Luis Alberto, un “Vamos” con l’obiettivo di caricarlo. Era in bilico, il Mago. Sarri ha scelto di schierarlo soltanto dopo la cena di sabato con Lotito, durante il ritiro. Poi, prima del fischio di inizio e mentre l’Olimpico si colorava di giallorosso, Danilo ha messo tutti i compagni in cerchio. “Sono onorato di portare questa fascia nella sfida della sfide e di avervi al mio fianco. Se restiamo uniti e compatti, vinciamo, ne sono certo”. Ha caricato l’ultima volta la squadra e ha giocato una partita da assoluto protagonista. Un Cataldi così raramente si era visto. E potrebbe tornare a far comodo anche a Mancini. Ma l’Azzurro oggi conta poco: contano il bianco e il celeste, possibilmente a vita. Il contratto di Danilo scadrà nel 2024. Ma intanto quel ragazzo di Ottavia è diventato uomo. E si è guadagnato un rinnovo importante, da top player.
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